Le falloforie dell’artista Bernharda Xilko

La giovane artista di origine serba Bernharda Xilko risponde alla dominante società maschilista con una serie di opere ispirate al membro maschile

All’assioma freudiano dell’invidia del pene, in sincerità, personalmente non ho mai prestato convinzione. Mi pare un’asserzione assolutamente non assoluta, ma piuttosto controversa e controvertibile. Ad agitare tali acque, per me ma credo anche per altri, si esprime da Belgrado una giovane artista serba, Bernharda Xilko, che affronta il problema addirittura con un bel “hard” intarsiato nel nome. Il suo soggetto preferito sembra essere perlappunto esattamente quella appendice maschile, con cui peraltro anche la controparte femminile dell’umanità deve fare i conti vita natural durante. E, più che invidia, in questo caso si potrebbe parlare di fascinazione, per non dire ossessione.

Bernharda Xilko

Bernharda Xilko

LE OPERE DI BERNHARDA XILKO

Il membro maschile è il protagonista di numerose immagini di questa tipa audace, figlia d’arte ma molto autodidatta. Lo rappresenta di preferenza esagerandone le dimensioni, ora raggrinzendolo a misura di bimbetto, ora – molto più spesso e volentieri – gonfiandolo fino a turgori smisurati e contorti. Più che a invidia, sospetti di trovarti davanti a derisione. E in effetti l’humus da cui tale visione proviene è quella sorta di underground periferico europeo, in questo caso più o meno balcanico, cui di norma si guarda poco e cui di norma si dà poco peso, ma che in sé lascia sobbollire sentimenti poderosi ed espressioni indipendenti.

Bernharda Xilko, Couverture

Bernharda Xilko, Couverture

PROVOCAZIONE E CULTURA MASCHILISTA

Di fatto la narrativa figurata di Bernharda Xilko ha trovato ospitalità specialmente su riviste legate in qualche modo alle culture marginali e antagoniste: ad esempio in Slovenia sulle vitali pagine di Stripburger, ma anche in Francia per Le Dernier Cri del “maledetto” Pakito Bolino, che ne ha ospitato esposizioni nell’avventurosa sede marsigliese de La Friche La Belle de Mai. D’altronde è proprio il ribellismo giovanile il più adatto terreno di coltura e bacino d’utenza della provocazione sessuale, in particolare per la rappresentazione più tabù che ci sia, in una società maschilista: il pene. Bernharda lo fa in noncurante lo-fi; e rinnova una sorta di sex brut; e resuscita il gusto liberamente orgiastico delle antiche falloforie.

Ferruccio Giromini

https://www.instagram.com/bernhardaxilko/?hl=it

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #70

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Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini (Genova 1954) è giornalista dal 1978. Critico e storico dell'immagine, ha esercitato attività di fotografo, illustratore, sceneggiatore, regista televisivo. Ha esposto sue opere in varie mostre e nel 1980 per la Biennale di Venezia. Consulente editoriale, ha diretto…

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