Il graphic design di Peter Paul Eberle a Padova

Padova rinsalda il suo legame con il designer Peter Paul Eberle dedicandogli una mostra che ne ripercorre la carriera decennale. Nel segno dell’essenzialità e dell’efficacia

Io intendo scultura, quella che si fa per forza di levare”. Questa massima michelangiolesca, ben nota agli scultori rinascimentali ‒ i quali, oltre a praticarla nelle loro opere, si prodigavano a codificarla nei loro scritti ‒, ben si addice al designer Peter Paul Eberle, figlio e nipote di due noti scultori lignei, la cui fama oltrepassò i confini dell’Italia e persino del continente. Pertanto se, in parte, Eberle ha acquisito i canoni estetici a lui congeniali per via ereditaria, è soprattutto grazie agli studi compiuti presso la Kunstgewerbeschule di Zurigo che ha potuto consolidarli e infine, con la lunga pratica, farli propri.
Come ricorda la storica dell’arte Virginia Baradel, “Peter entrò in quella Scuola, dalla politica degli ingressi molto rigida e dove la severità, sulla scia del fondatore (Itten), possedeva un’eccezione di purezza. […]. La combinazione di insegnamenti derivati dal Bauhaus e dalla libertà creativa esigeva un grado di partenza liberato da ogni sovrastruttura e dai bagagli cognitivi pregressi”.  La parola d’ordine è dunque “essenzialità” e cioè “levare” al fine di essere più funzionale ed efficace nella comunicazione.

Vorkurs lineen, 1963

Vorkurs lineen, 1963

LA MOSTRA DI PETER PAUL EBERLE A PADOVA

La mostra alla Galleria Civica Cavour di Padova ne è la testimonianza più lampante, in particolare lo è per gli abitanti della città, per i quali essa rappresenta un vero “revival mnemonico”. Eberle ha infatti lavorato non soltanto per numerose aziende private locali, ma anche per l’amministrazione comunale, curandone la comunicazione culturale e stradale, nonché l’allestimento di molte importanti mostre, altro ambito in cui l’artista-designer ha lasciato la sua inconfondibile firma; e Padova oggi gli rende omaggio con questa mostra da lui stesso allestita.
Eberle da tempo ormai si è ritirato dal lavoro per dedicarsi al riordino dell’archivio dei suoi avi scultori, nonché all’arte “creativa”, ovvero libera da finalità funzionali e pratiche e della quale ci auguriamo di poter presto vedere in mostra i risultati.

Adriana Scalise

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Adriana Scalise

Adriana Scalise

Adriana Scalise lavora presso l'Archivio della Biennale di Venezia, laureata in Lingue Orientali (Arabo) e in Conservazione dei Beni Culturali (Storia dell'Arte) da oltre dieci anni nutre interesse nei confronti della Fotografia nelle sue varie declinazioni (storia, estetica e pratica…

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