Ar/ge kunst, a Bolzano, ha due nuove direttrici artistiche: Zasha Colah e Francesca Verga

Le condirettrici prenderanno a inizio 2023 la guida di quest’associazione “comunitaria” fondata nel 1985. Ecco quali sono i loro progetti

Nominate le nuove direttrici artistiche di ar/ge kunst, associazione che da 37 anni si occupa di arte contemporanea e architettura a Bolzano. Da gennaio 2023, per (almeno) tre anni, saranno Zasha Colah e Francesca Verga a guidare il Kunstverein, prendendo il posto dell’attuale direttore artistico Emanuele Guidi, in carica dal 2013. “Il posizionamento del Sud Tirolo nel cuore delle Alpi, al confine tra diverse nazioni, culture e lingue, lo rende protagonista attivo di questa nostra epoca, fatta di crisi migratorie, sanitarie, climatiche, ed energetiche”, hanno dichiarato le neodirettrici. “La nostra visione si prefigge di incrementare il dialogo culturale tra l’Alto Adige, l’Italia e la scena internazionale, guardando all’arte come un’esperienza formativa espansa con un ruolo sociale e politico”. Colah e Verga – le cui linee di ricerca includono, in linea con ar/ge kunst, pratiche artistiche collaborative e forme collettive di produzione culturale – sono state scelte tramite bando tra quasi 70 concorrenti da una giuria presieduta da Luigi Fassi, direttore di Artissima già a capo di ar/ge kunst tra il 2008 e il 2013, e composta dal consiglio dell’associazione: la presidente Karin Welponer, il vicepresidente Roberto Gigliotti, la direttrice amministrativa Verena Rastner, Eva von Ingram Harpf, Josef Rainer e Ina Tartler.

Con la selezione di Zasha Colah e Francesca Verga tra 68 candidature, ar/ge kunst inizia una nuova collaborazione con due curatrici di provata esperienza professionale dimostrata da un’ampia rete di contatti con l’ambiente artistico internazionale. Al centro del loro impegno nella produzione culturale si colloca non solo una fitta attività espositiva, ma anche una ricerca continua caratterizzata dal confronto tra contesti molteplici e diversificati“, ha comunicato ad Artribune il board dell’associazione. “Il board e il team di ar/ge kunst sono ansiosi di entrare nella prossima fase di sviluppo dello spazio che, come suggerito dalle nuove curatrici, dedicherà particolare attenzione al dibattito femminista contemporaneo, alle politiche giovanili, allo scambio interculturale e, naturalmente, alla produzione espositiva che aprirà un dialogo continuo con il pubblico“.

Katrin Hornek, Plant Plant, exhibition view, ©ar:ge kunst and BAU, photo Luca Guadagnini, 2021

Katrin Hornek, Plant Plant, exhibition view, ©ar:ge kunst and BAU, photo Luca Guadagnini, 2021

COS’È AR/GE KUNST

Fondata nel 1985 negli spazi di via Museo 29 a Bolzano, dove ha sede ancora oggi, ar/ge kunst deve il suo nome all’abbreviazione di Arbeitsgemeinschaft, letteralmente “comunità di lavoro”. Un nomen omen per l’associazione, che da statuto include la promozione del linguaggio dell’arte contemporanea e la sua relazione con architettura, design arte performative e cinema all’interno di un’ideale di lavoro collettivo. La missione dell’istituzione, dichiarano dalla stessa, è infatti quella di “produrre e presentare pratiche artistiche regionali, nazionali ed internazionali e, attraverso esse, condurre una ricerca critica sul ruolo dell’arte in rapporto alla sfera sociale e politica in cui opera“. Negli ultimi anni ar/ge kunst ha rivolto la propria indagine sull’idea di mostra come medium, a cui affianca formati come workshop, residenze, lecture e performance che ne amplino le possibilità di ricerca, mediazione e trasmissione di conoscenza. In piena continuità con questa prospettiva, le neodirettrici si chiedono ora “come possono le mostre diventare dei format per il lavoro processuale, la ricerca, attivazioni e attività continuative, invitando i pubblici ad abitarle, piuttosto che come spettatrici e spettatori di mostre statiche? Inizieremo con una ricerca nel territorio, per conoscere le varie urgenze e pratiche, che ci permetterà di formare un programma in dialogo con il luogo in cui si trova“.

CHI SONO LE NUOVE CONDIRETTRICI DI AR/GE KUNST A BOLZANO

Nata a Mumbai nel 1982, Zasha Colah insegna storia comparata e teoria della curatela alla NABA, è assegnista di ricerca dello spazio 221A di Vancouver ed è parte del comitato editoriale della collana Geoarchivi. Ha co-fondato il sindacato curatoriale e artistico Clark House Initiative di Mumbai, e nel 2020 ha conseguito un dottorato alla Sapienza di Roma sulle pratiche di meta-esibizione in Indo-Myanmar dagli anni ’80.

Francesca Verga, milanese classe 1989, è invece allestitrice, ricercatrice e organizzatrice di mostre. Ha lavorato presso istituzioni culturali e biennali d’arte, è stata coordinatrice generale di Manifesta 12 a Palermo, coordinatrice curatoriale di Manifesta 13 a Marsiglia e vicedirettrice di Archive Milano, dove ha lavorato anche Colah alle personali di Muna Mussie e Anawana Halobai. Verga ha conseguito il dottorato alla University of Amsterdam sulle tensioni tra memoria, finzione e fabulazione nelle prime esibizioni di Mike Kelley realizzate dagli anni ’70 agli ’80, e avviato la piattaforma culturale online liaux.org.

– Giulia Giaume

www.argekunst.it

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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