Storie di territori e comunità. 6 artisti in residenza da 6 famiglie a Latronico

Nel cuore della Lucania prende vita una inconsueta forma di residenza: alcuni artisti sono stati invitati a entrare in contatto con le famiglie del luogo. E così hanno raccolto storie e memorie, portando a compimento opere e progetti realizzati attraverso un approccio di relazione e scambio

Raccontare il territorio e la sua storia, ma anche le memorie, le biografie e le narrazioni delle famiglie che lo abitano: è questo l’obiettivo di A Cielo Aperto in una stanza, curato dagli artisti Bianco-Valente e Pasquale Campanella. Un progetto che ha avuto la sua nascita ed evoluzione a Latronico, comune ai piedi del Pollino, nel cuore della Basilicata, e che ha visto il sostegno dell’Associazione Culturale Vincenzo De Luca, da anni presente con un lavoro artistico per la costruzione di un museo a cielo aperto nella parte antica del paese. Gli organizzatori hanno quindi coinvolto sei artisti – Veronica Bisesti, Nicola Guastamacchia, Francesca Marconi, Patrizio Raso, Apo Yaghmourian e Elena Zottola – invitandoli a lavorare con altrettante famiglie residenti nel borgo per realizzare opere e progetti sulla base di questa esperienza di condivisione, confronto e discussione. Un percorso sviluppatosi in più fasi, dalla presentazione pubblica al workshop, che culmina con la restituzione e la presentazione dei vari lavori realizzati, prevista per il 18 agosto 2022 alle 17 nella piazzetta San Giovanni di Latronico.

A Cielo Aperto in una stanza, Latronico

A Cielo Aperto in una stanza, Latronico

A CIELO APERTO IN UNA STANZA: UN’ESPERIENZA DI CONDIVISIONE A LATRONICO

La lotta al patriarcato ante-litteram, l’importanza della fantasia in un mondo materialista, il valore del viaggio, il peso delle parole, il rispetto per la natura, le api e la biodiversità: sono alcune delle tematiche emerse dal confronto degli artisti con le famiglie, un lasso temporale necessario a conoscersi, raccontarsi, entrare all’interno di storie, abitudini, ritualità e valori tramandati di generazione in generazione che hanno reso ognuna di queste micro comunità uniche al mondo. Le opere prodotte, frutto di un percorso collettivo e comunitario, entreranno a far parte del patrimonio delle famiglie che li custodiranno e li renderanno fruibili su richiesta, aprendo la porta della propria casa e continuando a tramandare queste storie di vite ed esperienze, sempre più arricchite e intrecciate. “In questo progetto si pone al centro la comunità, in un dialogo serrato con gli artisti per vivere un’esperienza immersiva fatta di rapporti interpersonali da cui si sono sviluppate pratiche, progetti e opere, arricchite da racconti e testimonianze dove si sono potuti intrecciare biografie, memorie e storie di questi luoghi”, hanno raccontato gli organizzatori. “Una pratica artistica che tiene costantemente in bilico il privato e il pubblico evidenziando come questi aspetti entrino a diversi livelli in una socialità più ampia da cui evincere elementi sociali e antropologici. Gli artisti e i componenti delle famiglie mettono in atto un’altra possibilità di relazione attraverso uno spazio aperto di co-creazione. Dunque, un ritorno alla comunità e alle persone per capirne lo sviluppo identitario e culturale, come un insieme di elementi co-evolutivi formatisi nel tempo, nello stretto rapporto tra insediamento umano e luogo”.

-Giulia Ronchi

A Cielo Aperto in una stanza
Inaugurazione:
18 agosto 2022 ore 17:00
Largo della Libertà (piazzetta San Giovanni), Latronico

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più