A Roma il Campus estivo ALDO, nuovo modello educativo outdoor e inclusivo con un padiglione ludico

Un campus estivo che segue un nuovo modello educativo tutto incentrato sull'outdoor, su attività creative, sportive, teatrali. A chi sarà riservato? A 70 bambini e bambine provenienti da contesti svantaggiati indicate dalla scuola di For Pignattara, Carlo Pisacane. Il padiglione ALDO è stato disegnato dagli studi di design Parasite 2.0 e ZarCola

Un campus estivo all’avanguardia che aderisce ad un nuovo modello educativo completamente all’aperto, dedicato a 70 bambine e bambini “provenienti da particolari situazioni di vulnerabilità sociale e materiale, al fine di contrastare il fenomeno del learning loss”, la regressione di competenze durante il periodo estivo”. Parte così un progetto solidale – e vorremmo vederne sempre di più così genuini, generosi e dediti alla comunità – completamente gratuito per le famiglie scelte, seguendo criteri specifici. Sono 70 le bambine e bambini, di età compresa tra i 6 e i 10 anni, selezionati dalla Scuola Carlo Pisacane, nel cui cortile verrà ospitato il campus estivo, per prendere parte ad ALDO. Il campus è concepito per essere svolto outdoor e partendo da giovedì 16 giugno andrà avanti fino all’8 luglio 2022, per ben 4 settimane. La Pisacane, ricorda Rosanna Labalestra, direttrice dell’Istituto Comprensivo “Simonetta Salacone”, prima era una scuola da evitare, ora è esempio di una rete che funziona. Si tratta di una zona che soffre molto la dispersione scolastica. Il progetto è stato voluto da Fondazione Snam, YOLK, Mission Bambini e Cooperativa Sociale Antropos Onlus, allo scopo di prevenire, per quanto possibile in un lasso di tempo limitato, forme di disagio e per fornire supporto al benessere e allo sviluppo dei più piccoli, attraverso attività psico-educative e multidisciplinari.

Padiglione ALDO

Padiglione ALDO

IL PADIGLIONE ALDO, PAROLA AI DESIGNER

Questo campus sarà solo il primo intervento di una serie strutturata per supportare le periferie, per ora romane. Ma andiamo a vedere più da vicino il Padiglione Aldo, disegnato in collaborazione da due giovani e sofisticati studi di design con base a Milano. La struttura verrà probabilmente smontata e rimontata in altre scuole della periferia romana dopo la sua “prima prova”. Così ZarCola – duo formato da Federico Zarattini ed Edoardo Giancola – racconta alla Redazione: “Volevamo ideare una copertura che si avvicinasse al terreno, seguendo moduli strutturali e l’idea della ripetizione. Abbiamo scelto nodi e incastri a secco per la loro velocità di montaggio. La struttura è pensata come contraltare dell’aula: è labile e senza confini netti. Lo spazio deve proteggere dal sole, far sentire i bambini a loro agio, al contempo essere permeabile e morbido. Abbiamo giocato con un disegno leggero e trasparente ma massiccio. La rete è gonfiata dal vento e suggerisce un immaginario onirico, come fosse uscita dai manga. Inoltre ha flessibilità, non c’è un manuale di utilizzo: il bambino può interagire con l’oggetto ed è stimolante per la sua creatività: può lanciarci anche la palla sopra. Abbiamo pensato che i bambini dovessero poter toccare la tela, è una zona a loro scala. I controventi e gli irrigidimenti sono stati fatti nella parte alta per lasciare libera la zona di terra, adatta per le attività ludiche. Ci sono due elementi in contrapposizione: il ferro è pesante ma la struttura è leggera: il telo è morbido ma occupa lo spazio, è un volume che contiene aria… sembra una manta con le sue ali”. Per quanto riguarda gli arredi bicromi, seguendo la palette di YOLK, sono stati concepiti da Parasite 2.0, Stefano Colombo dello studio sostiene: “l’arredo è concepito in modo che non abbia una funzione specifica ma possa supportare ed integrare l’attività didattica. Le forme sono semplici e componibili secondo il concetto di Matrioska in modo tale che siano facili da trasportare grazie alle rotelle. Sono studiati per essere resistenti e sono pesanti quindi possono essere spostate solo dagli adulti. Sono uno strumento pedagogico per riconfigurare lo spazio, non in maniera top-down (imposto dall’alto). Si possono immaginare come dei castelli da costruire. La percezione del colore cambia a seconda di come sono composti gli arredi. Sono in totale tre: un doppio armadietto per posizionare oggetti e fungere da stoccaggio ad esempio di penne e fogli; una Ziqqurat con inserti rosa e maniglie come quelle dei flight-case per concerti; una pedana divisa in 4 spicchi, che possono essere impilati uno sopra l’altro o se posti due a due diventare archetti per la scenografia di uno spettacolo”.

Padiglione ALDO

Padiglione ALDO

IL PROGETTO DEL CAMPUS ESTIVO ALDO

Chi sono invece i protagonisti che hanno voluto il progetto? Innanzitutto Yolk – associazione da anni lavora su Palermo per contrastare la povertà educativa, come lo fa? Offrendo attività sportive, di teatro e danza extra scolastiche. pomeridiane, nel weekend, durante il periodo estivo. La sua presidente, Clementina Cordero di Montezemolo, sostiene “È la prima volta che facciamo qualcosa a Roma e l’accoglienza è stata sorprendente. È una scuola aperta, multi-etnica, l’associazione dei genitori è molto presente. Nel tempo curricolare i bambini imparano ad andare in bicicletta”. Ricorda il ruolo degli sponsor Barilla, Mulino Bianco e Pewex Supermercati nel fornire la merenda ai bambini. Confida inoltre ad Artribune: “Yolk vuol dire tuorlo, allude alla parte più preziosa che appartiene ad ogni bambino. Il tempo extra è nutriente e importante. Abbiamo investito sul bello. Educare al bello è una materia informale, come quella sentimentale o finanziaria. Non è un caso che anche per lo sport guardiamo a ciò che non è convenzionale, insegniamo ad esempio ad andare sullo skateboard, per permettere un movimento in libertà”. Poi ci sono la Fondazione SNAM – che lavora per sconfiggere la povertà educativa da Brindisi a Milano -, Mission Bambini, fondazione milanese che si occupa del coordinamento insieme ad Antropos, onlus romana che ha promosso un progetto pilota nella stessa scuola – un percorso alla scoperta di robotica e coding. Il progetto è curato da Gibel Associazione di Promozione Sociale, co-fondata da Bianca Millan, Andrea Guida e Dario Nepoti che è stato raggiunto dalla Redazione: “Arriviamo da 20 anni di trasformazioni continue, stiamo attraversando una crisi ecologica, ne abbiamo passate due finanziarie, ora si aggiunge quella geo-politica con l’invasione dell’Ucraina. La pedagogia si sta trasformando anche con il digitale ma rischia di formare disuguaglianze. L’istituzione rappresenta “ciò che sta fermo mentre tutto ruota” e la pedagogia deve dare la possibilità del sogno ai più piccoli. Questo padiglione, vorremmo fosse visto come una casa dai bambini: bisogna proteggere la loro spazialità. Non è il classico gazebo di plastica”.

– Giorgia Basili

Scuola Carlo Pisacane
Roma, via di Acqua Bullicante 30

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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