“Light Cycles”, il progetto a tappe dell’artista Arthur Duff che omaggia il Giro d’Italia

Catania, Napoli, Parma, Torino e Verona sono le città già toccate o prossime a essere toccate dalla 105esima edizione del Giro d’Italia, e non solo: in occasione delle gare, le facciate dei monumenti di queste città ospiteranno le installazioni luminose dell’artista Arthur Duff

È un omaggio alla 105esima edizione del Giro d’Italia – iniziato il 6 maggio e che si concluderà giorno 29 – il progetto che l’artista Arthur Duff (Wiesbaden, 1973) ha ideato per la manifestazione ciclistica e che, proprio come il Giro, è concepito a tappe che toccherà diverse città del Paese. Light Cycles è il titolo del progetto a cura di Valentina Ciarallo realizzato grazie a Enel, che “illumina” le installazioni di Duff sui monumenti delle città coinvolte.

Arthur Duff, Power, Catania

Arthur Duff, Power, Catania

ARTHUR DUFF PER IL GIRO D’TALIA

L’artista, rappresentato dalla galleria Studio La Città, ha esposto Light Cycles in anteprima la MAXXI di Roma lo scorso 6 aprile, in occasione della presentazione dell’edizione speciale della Maglia Rosa 2022 per i 60 anni di Enel. Le installazioni si compongono di parole luminose, proiettate sulle architetture dei principali monumenti della città attraversate dal Giro d’Italia: dal 9 all’11 maggio, a “ospitare” Light Cycles è stato Palazzo del Municipio a Catania, dal 13 al 14 maggio sarà Castel dell’Ovo a Napoli, dal 17 al 18 maggio Palazzo della Pilotta a Parma, dal 20 al 21 maggio il Palazzo Civico di Torino e infine dal 28 al 29 maggio (tappa conclusiva del Giro) Palazzo Barbieri a Verona.

IL PROGETTO “LIGHT CYCLES” DI ARTHUR DUFF

Beginnings, Start, Light, Cycles, Corsa Terrena, Viva, Power, sono alcune delle parole rivisitate da Duff, la cui poetica da sempre si contraddistingue per il rapporto che si instaura tra parole e spazio. “Le sue proiezioni laser, tecnologicamente arcaiche, sono pulsazioni dell’immagine, tessiture di parole che si alternano, si sovrappongono con ritmo a volte ipnotico, velocità, circolarità e pause imprevedibili”, spiega la curatrice Valentina Ciarallo. “Ruotano su un asse immaginario che corrisponde ad un punto d’incontro in cui tutto confluisce e si amplifica. Il raggio invade lo spazio circostante che diventa virtuale e digitale, creando una suggestiva tensione dimensionale. La luce per Duff è la metaforica possibilità di un transito, di un viaggio nel mondo della conoscenza, dell’informazione come movimento di energia conoscitiva. Materiale potenzialmente infinito, fisico e dinamico”.

– Desirée Maida

https://studiolacitta.it/
https://www.giroditalia.it/

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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