Es-senze: a Palazzo Mocenigo dodici stanze con le opere profumate degli artisti

La mostra "Es-senze", curata da Pier Paolo Pancotto, raccoglie le "sculture olfattive" di una dozzina di artisti collocandole negli spazi di una dimora veneziana

Dodici stanze per leggere la realtà attraverso l’olfatto: apre a Palazzo Mocenigo, a Venezia, la mostra Essenze, che espone i lavori di 12 diversi artisti nel mondo del profumo. L’allestimento inedito al primo piano del palazzo nobiliare in Santa Croce, visitabile fino al 27 novembre 2022, è curato da Pier Paolo Pancotto, che ha raccolto le “sculture olfattive” di Mircea Cantor, Mateusz Chorobski, Jason Dodge, Bruna Esposito, Eva Marisaldi, Florian Mermin, Giuseppe Penone, Paola Pivi, Namsal Siedlecki, Achraf Touloub, Nico Vascellari e Luca Vitone. Esperienze olfattive anche diametralmente opposte, quelle portate da artiste e artisti nelle sale del palazzo, con un’unica caratteristica comune: i profumi in mostra riflettono la realtà, senza distinzione tra sensazioni positive e negative.

LA MOSTRA ES-SENZE DI PIER PAOLO PANCOTTO

Un progetto ambizioso, ma nato per caso: “Vedendo negli archivi degli artisti opere che contemplavano l’olfatto come materia di indagine, e non come fattore “aggiuntivo” ma di pari dignità della scultura, della pittura e del disegno“, racconta Pier Paolo Pancotto. Le opere-essenze in mostra, alcune nuove altre già realizate in altri contesti, sono tutte collegate a memorie, sensazioni o impressioni con cui gli artisti vogliono coinvolgere i sensi dello spettatore in un percorso multisensoriale. Come da norma nella pratica di Pancotto, la mostra è “mimetizzata” negli spazi di Palazzo Mocenigo: “Noi siamo ospiti del museo: conditio sine qua non era quella di adattarsi alla storia, alla struttura e all’architettura del museo. Alcune opere sono state anche ricalibrate non solo per riadattarsi agli spazi, ma anche agli elementi che questi spazi contengono: l’olfatto, come il pieno e il vuoto, riempie o elimina elementi che ci circondano“, spiega il curatore. L’esposizione ha infatti previsto uno studio che permettesse ai profumi di non mescolarsi tra loro da una stanza all’altra, pur rimanendo persistenti. Questo è stato reso possibile dal supporto tecnico della ditta Mavive – azienda veneziana profumiera della famiglia Vidal, già a fianco di Palazzo Mocenigo – che ha lavorato a stretto contatto con gli artisti.

PALAZZO MOCENIGO E IL PROFUMO

I visitatori – ai quali non è richiesto di togliere la mascherina per poter partecipare attivamente alla mostra – passano così da una sala che sa di catrame a una che sa di incenso fino a una che ricorda l’odore della spazzatura. Una bella sfida per la dimora gentilizia, già uno dei pochissimi musei in Italia, e sicuramente l’unico in Laguna, ad avere un percorso dedicato alla storia del profumo che, a quanto pare, nacque proprio a Venezia. Vanta infatti cinque sale dedicate, dove si alternano materie prime (straordinaria la collezione di flaconi e boccette) e storia delle essenze, con un video sul ruolo di Venezia nella storia del profumo e una intera sala che evoca il laboratorio di un “muschiere”, il profumiere cinquecentesco. Non solo: ci sono anche una mappa che descrive le “Vie delle Spezie” percorse dagli antichi veneziani e una serie di stazioni olfattive che permettono di sperimentare le grandi “famiglie” dalle quali nascono i profumi. “Di questa sensibilità eccezionale del museo rimango ancora colpito“, chiosa Pancotto, “il progetto è dopotutto sperimentale, e gli stessi artisti l’hanno vissuto come un’avventura. E questo è solo un primo capitolo”.

– Giulia Giaume

 

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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