A Napoli inaugura la project room NABI Art Gallery. Si parte con le sculture di Emanuele Scuotto

Con la mostra Purgatorio lo scultore Emanuele Scuotto ricorda una curiosa credenza napoletana, il culto delle capuzzelle o anime purganti. Si inaugura così la nuova project room Nabi Art Gallery

La mostra di Emanuele Scuotto (Marano di Napoli, 1978) ha inaugurato la nuova project room Nabi Art Gallery, all’interno della Nabi Interior Design di Napoli. La mostra è aperta dal 22 ottobre 2021 ma si biforca, in realtà, in due luoghi dalla natura assai diversa: da una parte la project room di Nabi, dall’altra la OFF Gallery  che, ad un passo dalla Cappella Sansevero, scende verso la Napoli ipogea  (fino al 10 dicembre). 

Emanuele Scuotto dalla Serie 'Purgatorio' 2021 courtesy l'artista

LA MOSTRA PURGATORIO  

L’esposizione si chiama Purgatorio  e presenta il nuovo corso della ricerca di Emanuele Scuotto dei fratelli Scu8. Cavalcando l’onda delle celebrazioni del Settecentenario dalla morte di Dante Alighieri ne richiama la dimensione ultraterrena, spostando la narrazione a Napoli. L’argilla nera delle sue sculture vuole richiamare le viscere magmatiche partenopee, il calore contraddittorio di una cultura sfaccettata e antichissima, di una lingua, di una realtà sui generis
Le anime del Purgatorio che Emanuele Scuotto decide di rappresentare sono: “tutte quelle persone finite nel dimenticatoio. Morte senza lasciare tracce di sé. Molto spesso poveracci, lazzaroni. Ma non solo. In una di queste fosse comuni probabilmente è finito anche Giacomo Leopardi a seguito dell’epidemia di colera scoppiata durante il suo soggiorno a Napoli. Sono tutte quelle vite, finite in maniera tragica, drammatica che, nell’immaginario legato a questo particolare culto, cercano di non scomparire dalla memoria. Un classico modo di dire è ‘cercano refrisco’. Rinfresco. Rinfrescare la memoria, non essere dimenticati”.  

 

LE CAPUZZELLE O ANIME PURGANTI  

Il culto di queste anime, dette anche ‘capuzzelle’ o ‘anime pezzentelle’, è stato a lungo ostacolato dalla chiesa e si nascondeva in alcuni siti individuabili tra il Cimitero delle Fontanelle, San Pietro Ad Arame e la chiesa di Santa Maria del Purgatorio ad Arco.   L’installazione in questa dark room è studiata per suggestionare lo spettatore, connetterlo ad una dimensione intima, in rapporto riflessivo con l’eco di un mondo sotterraneo, catapultandolo per qualche minuto nel passato, neanche troppo remoto, di una Napoli di figure potenti nel loro tormento e nella loro fine sciagurata. Figure esistite ma mitologiche per lo spessore della loro storia tragica, soprattutto se connessa alla pestilenza seicentesca. Infatti, ciò che Scuotto porta a riemergere, afferma la curatrice Azzurra Immediato: “non è il mondo occulto, quanto, appunto, il mondo occultato dal pregiudizio”. Le anime dei morti anonimi potevano essere adottate dai vivi, in cambio di grazie e favori, diventando così di famiglia. La credenza vuole che non fosse il devoto a scegliere chi adottare ma l’anima purgante stessa: subentrava nei sogni e indicava alla persona viva e vegeta dove trovare i suoi resti, in particolare il cranio da cui deriva il nome “capuzzelle”. 

Emanuele Scuotto, Purgatorio, Nabi Art Gallery, Project room

Emanuele Scuotto, Purgatorio, Nabi Art Gallery, Project room

LA NUOVA PROJECT ROOM DI NABI ART GALLERY 


Se la Nabi Interior Design di Napoli vuole essere una “fluida presenza di arte in tutte le sue forme” e “convive con il design e l’arredo” NABI art gallery è una singolare project room dedicata a scultura, pittura, fotografia che nasce “dall’idea che, quando l’espressione artistica partenopea riesce a trovare il suo spazio nella fusione tra architettura e interior design, allora va colta l’occasione per presentarla al mondo come paradigma universale. Questo è il principio fondativo, semplice ma potente, alla base della mostra del 2019, di quella attuale di Scuotto, e di quelle che verranno, visto che funge da bussola per il futuro dello spazio” affermano i responsabili di Nabi Interior Design. Le sue pareti sono nere, in contrasto con la tipica white cube e si costituisce come espressione di “un gate ultradimensionale” come suggerisce la curatrice Azzurra Immediato.  

-Giorgia Basili 

http://www.nabidesign.eu/index.html 

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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