Muore a 81 anni il grande artista Chuck Close. Pittore e fotografo dell’iperrealismo

L’artista americano è morto in un ospedale di Oceanside nello stato di New York. Era conosciuto in tutto il mondo per i suoi ritratti di grande formato che indagano il limite tra fotografia e pittura, tra astrattismo e estrema verosimiglianza.

Se ne va a un grande artista americano, conosciuto a livello internazionale per i suoi ritratti su larga scala: Chuck Close è morto il 19 agosto 2021 a 81 anni in un ospedale di Oceanside. nello stato di New York. A dare la conferma della notizia è stato il suo avvocato, John Silberman, secondo quanto riportato dal New York Times. Chuck Thomas Close era nato a Monroe, nel Wisconsin, il 5 luglio 1940. Compiuti gli studi alla University of Washington a Seattle, e poi alla Yale University, dove consegue un master in arti figurative nel 1964, ha iniziato a emergere nel mondo dell’arte a partire dagli anni Sessanta, distaccandosi dalle correnti di Espressionismo Astratto e Pop Art che in quel momento dominavano la scena.

L’ARTE DI CHUCK CLOSE TRA PITTURA E FOTOGRAFIA

Il ritratto è l’elemento che caratterizza la sua produzione fin dagli inizi: le sue prime opere, infatti, raffigurano il volto suo e dei suoi amici – tra cui il pittore Joe Zucker, lo scultore Richard Serra e il compositore Philip Glass – e sono realizzati tramite un aerografo e una vernice nera diluita, creando un forte impatto visivo. Solo negli anni ’70 le sue ricerche iniziano a integrare anche il colore. Nel 1988, affermatosi ormai come uno degli artisti più noti del mondo contemporaneo, a causa di una malattia rimane semiparalizzato. Close non abbandona, tuttavia, la sua attività (frequentissime le sue visite a fiere e mostre d’arte su una vistosa sedia a rotelle) e continua a dipingere, dapprima tenendo il pennello tra i denti e in seguito, recuperato il parziale uso delle braccia, legandosi il pennello alla mano. Le sue opere diventano via via più frastagliate e vibranti: mettendo a punto una serie di tecniche, riprende l’immagine del soggetto raffigurato e la scompone attraverso una griglia: ogni quadratino pare contenere un universo a se stante, mentre da lontano l’immagine nella sua interezza risulta integra e perfettamente somigliante.

CHUCK CLOSE E L’ACCUSA DI MOLESTIE SESSUALI

Quattro anni fa Chuck Close è stato travolto dalle polemiche: diverse donne, tra cui alcune che si erano recate nel suo studio per posare, lo hanno denunciato per molestie sessuali, in vari momenti intercorsi tra il 2005 e il 2013. Accuse che gli erano costate una mostra in programma alla National Gallery of Art di Washington, a seguito delle quali il museo aveva deciso di rinviare a tempo indeterminato l’evento. “Se ho messo in imbarazzo qualcuno o li ho fatti sentire a disagio, mi dispiace davvero, non volevo“, aveva dichiarato l’artista al Times. “Riconosco di avere una boccaccia, ma siamo tutti adulti”. Nella sua carriera ha partecipato a circa 800 collettive nei musei più prestigiosi al mondo (ad esempio al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid nel 2007, al Museum of Contemporary Art di Sydney al Ludwig Forum für Internationale Kunst di Aquisgrana e al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, Russia). Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1993, nel 1995 e nel 2003.

– Giulia Ronchi

http://chuckclose.com/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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