Dopo 60 anni si realizza il progetto di Christo: Parigi impacchetta il suo Arco di Trionfo

Tra le architetture più iconiche della capitale francese, l’arco di epoca napoleonica sarà protagonista di un’opera postuma del padre della Land Art. Dal 18 settembre al 3 ottobre 2021, l’arco sarà impacchettato con 25mila metri quadrati di polypropylene, per un intervento destinato a rimanere nella storia

“Sarà come un oggetto vivente che si animerà nel vento e rifletterà la luce. Le pieghe si muoveranno, la superficie del monumento diventerà sensuale. Le persone avranno voglia di toccare l’Arco di Trionfo”: con queste parole Christo, tra i più grandi artisti di tutti i tempi e padre indiscusso della Land Art scomparso lo scorso anno, raccontava uno dei suoi progetti più noti, ovvero l’“impacchettamento” (cifra stilista, questa, che ha reso l’artista celebre in tutto il mondo con opere e installazioni su larga scala) dell’Arco di Trionfo di Parigi. Un progetto la cui ideazione risale a 60 anni fa, ma che solo adesso vedrà la luce, dal 18 settembre al 3 ottobre 2021. L’Arc de Triomphe empaqueté, è questo il titolo dell’operazione, avrebbe dovuto vedere la luce nel settembre 2020, per poi essere rinviato a causa della pandemia; ora però i tempi sono finalmente maturi per realizzare il grandioso e scenografico progetto che Christo ideò insieme all’inseparabile compagna di vita e d’arte Jean-Claude, come segno di rinascita della capitale francese dal virus.

BRAFA2020 Christo L'Arc De Triomphe Wrapped Guy Pieters_Photo André Grossmann © 2019 Christo

BRAFA2020 Christo L’Arc De Triomphe Wrapped Guy Pieters_Photo André Grossmann © 2019 Christo

L’IMPACCHETTAMENTO DELL’ARCO DI TRIONFO DI PARIGI

Christo e Jean-Claude, prima del progetto dell’Arco di Trionfo, avevano già impacchettato altre opere architettoniche di Parigi, come il Pont Neuf. Tra il 1962 e il 1963, Christo realizzò il primo fotomontaggio con l’Arco di Trionfo impacchettato, per poi proseguire, nel 1988, con un collage e la ripresa del progetto nel 2017. L’opera, che sarà realizzata dal team di Christo – non ricevendo finanziamenti né pubblici, né privati ma sarà prodotta dall’Estate Christo V. Javacheff anche grazie al ricavato della vendita di dipinti e disegni preparatori, plastici e litografie – in partenariato con il Centro dei Monumenti Nazionali e il sostegno del Comune di Parigi, vedrà quindi l’Arco napoleonico impacchettato con 25mila metri quadrati di polypropylene argentato e 3mila metri di corde riciclabili rosse. L’Arc de Triomphe empaqueté andrà così ad aggiungersi alla lunga e importantissima lista di opere che l’artista nell’arco della sua carriera ha realizzato in tutto il mondo, pietre miliari dell’arte del XX secolo, come Wrapped Coast, Little Bay a Sydney, in Australia (1968-1969), Valley Curtain in Colorado (1970-1972), Running Fence in California (1972-1976), Surrounded Islands a Miami (1980-1983), The Pont Neuf Wrapped a Parigi (1975–1985), The Umbrellas in Japan and California (1984–91), Wrapped Reichstag a Berlino (1972–95), The Gates al Central Park di New York (1979–2005), The Floating Piers sul Lago d’Iseo in Italia (2014-2016), e la London Mastaba sul Serpentine Lake di Londra (2016-2018).

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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