Matèria: la galleria di Roma cambia sede e inizia il nuovo anno con una mostra di Stefano Canto

La galleria, attiva dal 2015, si trasferisce nella sede poco distante di Via dei Latini 27, raddoppiando il suo spazio e il suo impegno nei confronti delle arti visive e della fotografia. Ce ne ha parlato il fondatore e direttore Niccolò Fano.

Anno nuovo, sede nuova per Matèria che si prepara al trasferimento in via dei Latini 27, a Roma. La galleria, che ha aperto nel 2015 in via Tiburtina 149 (a pochi minuti a piedi dalla futura destinazione), ha sviluppato mostre personali legate al contemporaneo con un focus in particolare sulla fotografia. Ha promosso e supportato il lavoro di un gruppo selezionato di artisti, quasi tutti italiani – Fabio Barile, Stefano Canto, Xiaoyi Chen, Mario Cresci, Giuseppe De Mattia, Marta Mancini e Giulia Marchi – con l’obiettivo di portarlo anche oltre i confini nazionali, tramite la partecipazione a fiere italiane e internazionali. Con il trasferimento nel nuovo spazio, la linea direttiva della galleria procede immutata, ma con una rinnovata forza e determinazione.

Matèria 2021, spazio vuoto ph. Roberto Apa

Matèria 2021, spazio vuoto ph. Roberto Apa

MATÈRIA: LA NUOVA SEDE DELLA GALLERIA DI ROMA

Ma in cosa consiste all’effettivo il cambio dalla sede di via Tiburtina 149 al nuovo spazio in via dei Latini 27? “Il nuovo spazio è molto più grande (quasi il doppio) e grazie alla metratura guadagnata avremo la possibilità di ospitare nei nostri uffici il gruppo di lavoro che negli anni si è costruito intorno alla galleria”, spiega il fondatore e direttore di Matèria Niccolò Fano ad Artribune. “Ci apprestiamo a strutturare un programma pensato per esaltare le potenzialità dello spazio, quelle della nostra città e del quartiere che ci ospita. L’obiettivo è di potenziare il percorso rigoroso delle personali dedicate ai nostri artisti rappresentati – una rosa che molto probabilmente vedrà delle nuove adesioni nei prossimi due anni – affiancando al calendario espositivo una proposta didattica volta alla formazione professionale nel settore artistico e culturale. Finalmente possiamo dedicare più spazio a eventi di natura critica e culturale”. 

Matèria 2021, spazio vuoto ph. Roberto Apa

Matèria 2021, spazio vuoto ph. Roberto Apa

IL RILANCIO DELLA GALLERIA MATÈRIA A ROMA

Un cambiamento significativo, contestualizzato anche nel difficile tempo storico che stiamo tutt’ora vivendo: “lo stato di crisi ci mette davanti a scelte forzate che una volta intraprese marcano fortemente l’andamento e il futuro di una galleria; il passo che facciamo oggi definisce in maniera radicale il nostro futuro. Cambiare spazio e cogliere un’opportunità in questo mare in tempesta ci permette di formalizzare una rinnovata linea di pensiero e d’azione, che punta fortemente sulla città, senza tralasciare una selezione di collaborazioni nazionali e internazionali che intendiamo costruire e consolidare nei prossimi anni”. E conclude, fornendoci qualche anticipazione sulla programmazione del nuovo anno, in cui non troveremo solamente esposizioni in galleria. “Pillow Talk Platform sarà il primo progetto a beneficiare direttamente di questa apertura, trovando a tutti gli effetti una sede fisica con attrezzatura dedicata dalla quale registrare e dalla quale offrire un programma di sessioni live, volte all’interazione diretta con il pubblico”.

MATÈRIA: SI APRE CON LA MOSTRA DI STEFANO CANTO

Il primo appuntamento nella nuova sede di Matèria sarà il 13 febbraio – auspicando che le norme restrittive non costituiscano un eccessivo ostacolo – con la mostra personale dell’artista Stefano Canto (Roma, 1974), a cura di Giuliana Benassi, dal titolo Carie. Un termine preso in prestito dal vocabolario della botanica che fa riferimento alla decomposizione di tessuti vegetali dovuta all’azione di parassiti fungini, detti appunto “carie”. Le opere sono concepite, infatti, a partire da tronchi e pezzi di corteccia di alberi raccolti sul ciglio della città, tutti deperiti e svuotati al loro interno a causa del lavorio di putrefazione dovuto alle carie lignee. Alla deteriorazione del materiale organico, l’artista risponde intervenendo con l’avvicinamento alle masse arboree deteriorate, attraverso innesti cementizi e riempimento delle cavità con costruzioni architettoniche: un’azione scultorea, una “presenza costruttiva laddove c’è assenza”. “Lo spazio espositivo sembra trasformarsi in un paesaggio, un paesaggio non idilliaco, ma cadenzato dalla costante parresia dialogica tra natura e architettura, dove l’una prende ispirazione dall’altra e viceversa”, sottolinea la curatrice. La mostra sarà accompagnata da un volume realizzato per l’occasione assieme alla designer e curatrice Fiorenza Pinna, secondo prodotto editoriale scaturito dalla collaborazione a lungo termine tra i due artisti.

– Giulia Ronchi 

Stefano Canto, Carie
a cura di Giuliana Benassi
Dal 13 febbraio al 10 aprile 2021
dalle 11:00 alle 19:00
Matèria
via dei Latini 27, Roma
su prenotazione: [email protected]
https://www.materiagallery.com/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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