Camminare e collezionare. La mostra curata dall’esploratore Erling Kagge a Bolzano

L’esploratore norvegese Erling Kagge porta la sua collezione al Museion di Bolzano. Curando personalmente la mostra che riunisce sessanta opere di artisti del Nord Europa.

Dopo Il silenzio (2017), libro scritto da Erling Kagge che ha avuto un’eco mondiale, è stato pubblicato Camminare. Un gesto sovversivo (2018). La mostra in corso al Museion di Bolzano riflette la pratica della rivolta come spostamento attraverso le opere presenti nella raccolta dell’esploratore norvegese. Esploratore, sì, ma anche collezionista d’arte contemporanea, con opere raccolte e scelte per affinità esistenziali. Gli autori sono artisti e individui che, come lui, hanno da sempre camminato, raccontando le loro storie.

LA COLLEZIONE KAGGE A BOLZANO

Al Museion, Kagge svolge il ruolo di guest curator della propria collezione, offrendo, grazie a una selezione di sessanta opere di trenta artisti e artiste del Nord Europa (disegni, dipinti, fotografie e sculture), un itinerario mentale e reale che si snoda da Oslo a Bolzano.
Autori ben noti come Wolfgang Tillmans, Olafur Eliasson, Isa Genzken, Raymond Pettibon e Peter Wächtler affiancano artisti meno conosciuti, per noi che siamo al Sud dell’Europa. Quanto all’allestimento, camminare è un must anche durante la visita lungo i due piani del museo, sulle tracce di una collezione varia e di qualità. In sintesi, siamo al cospetto di un’esposizione topografica dell’arte e dell’esistenza.

Erling Kagge e, sullo sfondo, Jana Euler, GWF3, 2019. Erling Kagge Collection. Photo Luca Meneghel

Erling Kagge e, sullo sfondo, Jana Euler, GWF3, 2019. Erling Kagge Collection. Photo Luca Meneghel

GLI ARTISTI IN MOSTRA A MUSEION

Sono dirompenti le opere dell’artista tedesca Jana Euler, che Kagge ha voluto per la forza pittorica e la critica che esprimono. La messa in discussione della raffigurazione, nella storia della pittura, del féminin masculin, è vista come una contrapposizione dilatata fra gli organi sessuali femminili e maschili.
I riferimenti letterari sono costanti: ad esempio, Hanneline Røgeberg prende le mosse da Balzac e dal suo Capolavoro sconosciuto, il cui topos rappresenta la crisi della pittura, ma qui si estende alla questione del gender. Le opere di Kirsten Pieroth hanno come oggetto la carta stampata: l’artista tedesca realizza installazioni in cui pagine del Financial Times sono dipinte e pressate come spinaci; in Untitled (Essences), del 2014, ha fatto bollire i suoi libri, che ha poi riposto in vasi di vetro. Ironia e dissacrazione hanno come oggetto la carta, e la scrittura, di ogni genere; carta e scrittura come pilastro pericolante del mondo.

Claudio Cucco

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Claudio Cucco

Claudio Cucco

Claudio Cucco (Malles Venosta, 1954) attualmente è residente a Rovereto. I suoi studi di Filosofia sono stati fatti a Bologna, è direttore della Biblioteca di Calliano (TN) e critico d’arte. S’interessa principalmente di arte contemporanea e di architettura e dell’editoria…

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