Colore, luce e architettura antica. Stanley Whitney a Roma

Dopo il lungo slittamento dettato dal Covid-19 e la preview dell’estate, finalmente i nuovi dipinti realizzati da Stanley Whitney tra la caotica New York e la tranquilla Bertacca (nei pressi di Parma) si mostrano al pubblico. In un acceso botta e risposta cromatico in scena da Gagosian.

Nelle opere di Stanley Whitney (Philadelphia, 1946) c’è un’America caratterizzata da un rosso cardinale sviluppato in loco, insieme a un’Italia contraddistinta da un rosso vermiglio, lo stesso degli affreschi di Boscoreale al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questo è solo uno degli accordi cromatici che lega le due sfere culturali, lì dove i colori di un glorioso passato camminano mano nella mano con quelli del presente all’interno di uno schema geometrico che guarda alle imponenti facciate del Colosseo, di Palazzo Farnese nonché ai ripiani delle urne funerarie del Museo Nazionale Etrusco.
L’intero corpus di opere ha il ritmo deciso e allo stesso tempo morbido del jazz, mai ridondante e libero dagli schemi. In occasione dell’inaugurazione, nello spazio attiguo de La Fondazione, sfumature poetiche e musicali hanno preso vita in una performance firmata da Elisa Biagini e Go_Dex Quartet.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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