Alla Torre di Moresco ci sono quattro progetti per l’estate

Una “Anteprima” al Tomav di Moresco, con quattro progetti di Marco Cingolani, Matteo Costanzo, Paola Ricci e Paola Tassetti.

Nei quattro piani del TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive, il lavoro di Marco Cingolani, Matteo Costanzo, Paola Ricci e Paola Tassetti, ognuno presente con un campione visivo di quello che sarà il suo prossimo progetto esclusivo per estendersi però a tutti gli spazi della torre, è, fino al 19 settembre, occasione per riflettere sull’attesa, sulla pausa forzata, sul confinamento che ha interessato l’Italia, gli italiani, in diversa misura l’intero globo terrestre (in alcuni casi, in alcuni luoghi si è ancora in “lockdown”), il mondo del lavoro e questo nostro perimetro dell’arte.
Con Anteprima infatti (il titolo della mostra esprime appieno il programma) si vuole non solo mostrare alcune piccole perle di un disegno che si articolerà nella prossima stagione espositiva, ma anche evidenziare l’urgenza di non rinunciare agli impegni presi con ogni singolo artista che ha operato, che ha progettato, che ha studiato perfezionato e predisposto con cura i materiali: e che ora è lì, in una situazione “limbacea”, con la speranza di non perdere l’occasione, di non mandare in fumo un lungo periodo di lavoro.

PAOLA RICCI E MARCO CINGOLANI

Al piano terra di questa straordinaria torre eptagonale di Moresco che sorge nel piccolo centro della Valle dell’Aso come il lungo naso dal volto tondeggiante di Pinocchio, Paola Ricci (Venezia, 1961) apre le danze con una serie di immagini travolgenti alternate da oggetti ritrovati dove si può percepire un suono visivo che sbottona gli occhi a chi guarda per farlo entrare in un gorgone oltre il quale ci sono le paure, le memorie, il riparo, i sorrisi della vita quotidiana.
La scultura “sospesa” di Marco Cingolani (Recanati, 1985) gioca, al piano superiore, con una serie di equilibri elettrodinamici che recuperano le linee generali della legge di Coulomb per creare tensioni (le tre opere in mostra, tutte del 2020, si chiamano non a caso Stato di tensione #1, #2 e #3), vuoti spinti oltre il vuoto, intrecci geometrici, delicati lineamenti morfologici il cui volto mira a assorbire lo spazio circostante, a creare compenetrazione di piani.

Marco Cingolani, Stato di Tensione #3 (particolare), 2020, exhibition view, TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive, Moresco

Marco Cingolani, Stato di Tensione #3 (particolare), 2020, exhibition view, TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive, Moresco

MATTEO COSTANZO E PAOLA TASSETTI

Con il video Entropy channel 0 [galaxyshop], accanto a due fotomontaggi (Nun c’è trippa pe gatti e Ghe pensi mi), anche questi lavori sono del 2020, Matteo Costanzo (Roma, 1985) mostra tutto il potere dell’ironia e della riflessione affidata allo spiazzamento – all’artificio poetico dell’ostranenie (Šklovskij) – per generare un’atmosfera fluttuante, a tratti popsurreale, dove le cose sono investite di nuovo senso.
Di questo itinerario, il Therapeutes (2020) di Paola Tassetti (Civitanova Marche, 1984) è, infine, una installazione così dolcemente metafisica – gli oggetti utilizzati sembrano richiamare il volto familiare di de Chirico e Morandi, Vettor Pisani e Giulio Paolini e Yves Klein, ma allontanandolo, distanziandolo per lasciare soltanto tracce esigue di un inventario lontano – che ha la capacità di trasformare i materiali in frammenti d’immagine, in lacerti d’una memoria che si sfolla e di cui resta, nelle forme degli oggetti, un ricordo silenzioso, un suono che forse non si dimentica mai.

– Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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