Yayoi Kusama: una poesia dell’artista contro il Coronavirus

Fra i decani dell’arte contemporanea, e sicuramente la più nota artista giapponese, Yayoi Kusama dona al mondo una sua riflessione in forma poetica per superare la difficile emergenza del Coronavirus. Nelle sue parole si rispecchia il suo modo di fare arte, conscio della sofferenza umana ma comunque improntato alla speranza.

La sua cifra artistica si è in larga parte distinta per l’analisi dei traumi psicologici e il desiderio di fuggirvi. Lei stessa, nel 1977, decise volontariamente di vivere nell’ospedale psichiatrico Seiwa, sulla costa sudoccidentale del Giappone, nella prefettura di Shimane. Da lì, ogni giorno si reca al suo studio per dipingere. Ma questa eccentrica forma d’esistenza altro non ha fatto che sviluppare ulteriormente la carriera di Yayoi Kusama (Matsumoto, 1929), che era iniziata a New York nel 1959 fra mille difficoltà, materiali e morali, ed esplose negli anni Sessanta, tra femminismo e pacifismo. Artista istallativa, performer, illustratrice di fiabe per bambini, regista di cortometraggi e lungometraggi, nell’estate di tre anni fa ha aperto a Tokio il suo museo personale, mentre poco più di un mese fa le è stata anche dedicata una biografia a fumetti; a 91 anni, la sua carriera è tutt’altro che terminata. E lo dimostra la forza con cui il suo messaggio sprona l’umanità a guardare avanti.

IL MESSAGGIO

Nonostante abbia dovuto rimandare due personali, l’attività di Kusama non si ferma; a indurla a rompere il silenzio, la spaventosa epidemia da Coronavirus che ad oggi ha causato nel mondo oltre 135.000 vittime. Una situazione mai vissuta a memoria d’uomo, che gettato nel panico la popolazione mondiale. Ma il ruolo dell’arte è anche quello di infondere coraggio nei momenti più bui (Guernica di Picasso, in fondo, ne è un esempio): Kusama lo fa affidandosi a un messaggio “contro questo terribile mostro”, concepito come una poesia in versi liberi (e del resto, tutta la sua produzione artistica non ha mai seguito canoni di nessun genere), densa di parole di speranza, e di amore per l’umanità, come recita una delle strofe: Abbracciati nell’amore profondo e negli sforzi delle persone di tutto il mondo // Ora è il momento di alzarsi in piedi, per portare la pace // Ci siamo riuniti nel nome dell’amore, e spero di soddisfare questo bisogno // È giunto il momento di combattere e superare la nostra infelicità. Parole che vanno oltre il momento, che spronano l’umanità a ripensare se stessa, a fondarsi una volta per tutte sulla solidarietà, sulla pace, sul rispetto, sulla fiducia reciproca. Forse un’utopia, ma l’arte non guarda ai dettagli. Anche quest’anno la primavera giapponese ci ha regalato le splendide immagini delle fioriture dei ciliegi: in un certo senso, le parole di Kusama sono un richiamo a ispirarsi alla bellezza e all’armonia della natura. 

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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