Biennale di Venezia 2021, l’artista afro-caraibica Sonia Boyce rappresenta la Gran Bretagna

Sonia Boyce sarà la prima artista nera a rappresentare la Gran Bretagna a Venezia. La notizia arriva a pochi giorni dall’avvento dell’era post-Brexit

A giudicare dalle anticipazioni e dagli annunci che ormai da mesi iniziano a essere rivelati, la prossima Biennale d’Arte di Venezia, in programma da maggio a novembre 2021, sarà all’insegna delle prime volte, con partecipazioni artistiche che danno vita a riflessioni legate ai temi della contemporaneità. Dopo la notizia di pochi giorni fa che vede protagonista Zineb Sedira, prima artista algerina della storia a rappresentare la Francia a Venezia, adesso è la volta della Gran Bretagna: durante le prime fasi dell’era post-Brexit, per rappresentare il Paese alla prossima Biennale è stata scelta l’artista di origini afro-caraibiche Sonia Boyce. La partecipazione di Boyce rappresenta inoltre il primo caso di donna di colore selezionata per realizzare un progetto all’interno del Padiglione della Gran Bretagna. “Il lavoro di Boyce solleva importanti domande sulla natura della creatività, mettendo in discussione chi fa arte, come si formano le idee e la natura dell’autorialità”, ha commentato Emma Dexter, Direttore delle Arti Visive del British Council. “In un momento così cruciale nella storia del Regno Unito, il Comitato ha scelto un’artista il cui lavoro incarna l’inclusione, la generosità, la sperimentazione e l’importanza di lavorare insieme”.

SONIA BOYLE ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2021

“Sono rimasta davvero molto sorpresa quando mi hanno comunicato che ero stata scelta per rappresentare la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 2021, è stato come un fulmine a ciel sereno”, ha dichiarato Sonia Boyce. “Ovviamente sono estremamente onorata, eccitata e nervosa. Sono ansiosa di iniziare questo viaggio creativo, vivendo questa esperienza con gli altri che accetteranno di lavorare con me lungo il percorso”. Classe 1962, Sonia Boyle è diventata nota nella scena artistica nera britannica dai primi anni Ottanta: in questi anni realizza ritratti con soggetti di colore, soprattutto donne, in risposta all’ondata di razzismo che imperversava sul Regno Unito. Le sue opere – dipinti, fotografie, disegni – vogliono esprimere cosa significhi essere neri in una società in gran parte costituita da bianchi, facendo anche riferimento alle sue origini afro-caraibiche. 

SONIA BOYLE, LA PRIMA ARTISTA NERA AL PADIGLIONE DELLA GRAN BRETAGNA 

Nel 1987 è stata la prima donna di colore a fare parte della collezione della Tate, con l’opera Missionary Position II. È stata la prima donna nera a essere eletta Royal Academician, e insegna Fine Arts Middlesex University e Black Art and Design alla University of the Arts, entrambe a Londra. Attraverso Il lavoro di Boyce combina fotografia multimediale, disegno, performance e film, attingendo a una serie di collaboratori al fine di esplorare la sua esperienza di donna di colore in una tradizione che ha escluso persone come lei. Risale al 2018 una controversia che la vide protagonista, in occasione di una sua mostra alla Manchester Art Gallery: l’artista chiese al museo di rimuovere una delle opere esposte, Hylas and the Nymphs (1896) di John Waterhouse. Il dipinto rappresenta il momento in cui Hylas viene rapito dalle Naiadi, che qui vengono dipinte da Waterhouse come adolescenti a torso nudo. La richiesta di rimozione da parte di Boyce voleva dare vita a una riflessione sulle modalità in cui i musei scelgono quali opere mostrare al pubblico.

– Desirée Maida 

www.labiennale.org

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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