Nasce a Firenze La Portineria. Un nuovo spazio per l’arte in un condominio anni ‘70

Un luogo di accoglienza, come la portineria di uno stabile di pregio realizzato dall’architetto Oreste Poli nella zona residenziale Campo di Marte, diventa uno spazio indipendente per l'arte contemporanea

Fare cultura in un luogo che per circa quaranta anni ha avuto funzione di portineria in uno dei palazzi moderni più interessanti di Firenze. È questo l’obiettivo del nuovo spazio indipendente per l’arte contemporanea La Portineria, ideato e diretto da Matteo Innocenti, con il sostegno del Gruppo Poli proprietario dell’immobile, fatto per lo più di appartamenti a uso abitativo, e della società di comunicazione PMG Italia che qui ha la propria sede.

COME NASCE LA PORTINERIA

 “L’occasione è stata la ristrutturazione dello stabile che ci ospita, situato nella zona residenziale Campo di Marte”, spiega ad Artribune Innocenti, curatore indipendente che nel corso degli anni ha collaborato con varie istituzioni, spazi pubblici e privati, residenze d’artista; recentemente ha avviato insieme ad altri fondatori Estuario project space presso il complesso degli ex Macelli di Prato (Officina Giovani), in collaborazione con l’amministrazione cittadina. “Si tratta di un edificio di valore storico ed estetico, realizzato dall’architetto Oreste Poli nei primi anni Settanta in cemento a vista, con un’articolazione singolare dei volumi e forte sviluppo verticale; fu una delle prime costruzioni a proporre questo stile in città e a oggi ne rimane in effetti uno degli esempi più interessanti”.

David Casini, Gli Arlecchini, 2019, ceramic, photoceramic, brass, variable dimensions

David Casini, Gli Arlecchini, 2019, ceramic, photoceramic, brass, variable dimensions

LO SPAZIO

Al piano terra si trova un’area che sin dall’inizio è stata usata come luogo di accoglienza – una portineria – da qui l’idea di adattarla in uno spazio per la sperimentazione, con progetti di artisti di varia provenienza e differente generazione, secondo dei formati che cambieranno ogni anno. “Essendo lo spazio costituito da due vani ‘gemelli’”, continua Innocenti, “il secondo ambiente ospiterà nei prossimi mesi anche una serie di mostre collettive di Satellite, project space già attivo a livello internazionale, che amplierà la programmazione”: si tratta, infatti, di un progetto di Francesco Ozzola, direttore di Suburbia Contemporary, galleria con sede a Granada in Spagna. Intanto, si comincia il 20 febbraio con una mostra personale di David Casini che darà l’avvio al primo format dello spazio. “Da febbraio 2020 inizieremo il ciclo ‘A Solo’, in tutto quattro mostre personali che si concentreranno su una singola serie di opere e verranno accompagnate da un dialogo testuale, di approfondimento, tra il curatore e gli artisti”, conclude Innocenti. “’A Solo’ riguarda sia la conoscenza critica di alcune ricerche in ambito contemporaneo sia la divulgazione delle stesse (in relazione alla collocazione, urbana e residenziale). Il primo artista sarà David Casini, con un progetto molto particolare che, partendo dalla storia dell’arte e ispirandosi ad alcuni autori, opererà una vera e propria ‘trasfigurazione’ dello spazio stesso”.

-Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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