Interpretazione come presentazione. Lina Selander a Napoli

Galleria Tiziana Di Caro, Napoli – fino all’11 gennaio 2020. Il nuovo progetto di Lina Selander alla galleria Tiziana Di Caro trasforma l’interpretazione in poetica presentazione diretta delle fonti.

Lina Selander. Diagrams of Transfer. Exhibition view at Galleria Tiziana Di Caro, Napoli 2019. Photo Danilo Donzelli. Courtesy the artist & Galleria Tiziana Di Caro
Lina Selander. Diagrams of Transfer. Exhibition view at Galleria Tiziana Di Caro, Napoli 2019. Photo Danilo Donzelli. Courtesy the artist & Galleria Tiziana Di Caro

I quattro lavori che compongono Diagrams of Transfer, la nuova personale di Lina Selander (Stoccolma, 1973) organizzata alla galleria Tiziana Di Caro, sono poetico racconto di un mondo rovinato dall’uomo, dalla sua “divina Indifferenza” (Montale) di sempre.
Proiettato su una fotografia che raffigura l’aula di un ex tribunale francese trasformato oggi in spazio espositivo, Notes For a Film on Nature (2016) è una installazione che apre la mostra e che intrappola lo spettatore per spostarlo su una posizione giudicante: e non su quella del giudice, assolvente o condannante, ma del testimone considerante, pensante, avvolto in un alone animato che massaggia il cervello e percuote lo sguardo. Due video in loop, nella seconda sala – Diagram of Transfer No. 1 (2018) e Diagram of Transfer No. 2 (2019) – intrecciano storia e memoria, economia e politica, controllo e paura, etica ed estetica, immagini di repertorio e lacerti di tempo presente come i grandi macchinari tritalibri (chiaro richiamo alla censura) o il panda dello Schönbrunner Zoo che per guadagnarsi una carota è costretto a realizzare dei disegni, venduti al pubblico finanche con l’autentica.

Lina Selander, The Weight of Images, 2019. Courtesy the artist & Galleria Tiziana Di Caro
Lina Selander, The Weight of Images, 2019. Courtesy the artist & Galleria Tiziana Di Caro

LE OPERE DI LINA SELANDER

A chiudere il percorso è The weight of Images (2019), una videoinstallazione pensata appositamente per la galleria con cui Selander, consapevole che interpretare vuol dire dare un giudizio (e Selander evita il giudizio perché portatore di scorie, di buio, di inevitabili cancellature), trasforma l’interpretazione in presentazione. Nell’ultima sala della mostra c’è un tavolo con sopra delle mele che il pubblico può all’occorrenza anche prelevare (simbolo di speranza, di nutrimento psicofisico). Per terra, esattamente tra le quattro gambe del tavolo, uno specchio rivelatore richiama la posizione di Perseo (il suo scudo utile a guardare Medusa) e proietta frammenti di immagini che scorrono su un monitor elegantemente nascosto: le immagini sono tutte legate all’Olocausto, al Sonderkommando di Auschwitz, alla ricostruzione di documenti, a una infiammazione del tempo che non cessa di bruciare.

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Antonello Tolve

Evento correlato
Nome eventoLina Selander - Diagrams of Transfer
Vernissage30/11/2019 ore 19,30
Duratadal 30/11/2019 al 11/01/2020
AutoreLina Selander
Generiarte contemporanea, personale
Spazio espositivoGALLERIA TIZIANA DI CARO
IndirizzoPiazzetta Nilo, 7 80134 - Napoli - Campania
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Antonello Tolve
Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan Güzel Sanatlar Üniversitesi, la Beǐjin̄g Yuy̌ań Daxué, l’Universitatea de Arta si Design de Cluj-Napoca e la Universidad Central de Venezuela. Critico d’arte e curatore, è stato commissario in diverse giurie internazionali. Tra i suoi libri si ricordano “Gillo Dorfles. Arte e critica d’arte nel secondo Novecento” (La Città del Sole, 2011), “ABOrigine. L’arte della critica d’arte” (PostmediaBooks, 2012), “Ubiquità. Arte e critica d’arte nell’epoca del policentrismo planetario” (Quodlibet, 2013), “La linea socratica dell’arte contemporanea. Antropologia Pedagogia Creatività” (Quodlibet, 2016), “Istruzione e catastrofe. pedagogia e didattica dell’arte nell’epoca dell’analfabetismo strumentale” (Kappabit, 2019), “Me, myself and I. Arte e vetrinizzazione sociale ovvero il mondo magico del selfie” (Castelvecchi, 2019), “Atmosfera. Atteggiamenti climatici nell’arte d’oggi” (Mimesis, 2019). Ha curato con Stefania Zuliani il volume di Filiberto Menna, “Cronache dagli anni settanta. Arte e critica d'arte 1970-1980” (Quodlibet, 2017) e, con S. Brunetti, “Il sistema degli artisti. Collezione, conservazione, cura e didattica nella pratica artistica contemporanea” (Mimesis, 2019). Dal 2018 e Direttore della sede romana della Fondazione Filiberto e Bianca Menna e dal 2014 è curatore della Gaba.Mc – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.