Clinique Vestimentaire, la lecture di Jeanne Vicerial a Palazzo delle Esposizioni a Roma

Con Clinique Vestimentaire, Jeanne Vicerial vuole rivoluzionare il concetto di “su misura” e l’approccio alla produzione degli abiti. Pensionnaire a Villa Medici, dopo aver concluso un Dottorato a Parigi, ha presentato il suo progetto a Roma, a Palazzo delle Esposizioni, con un incontro a latere della mostra Sublimi Anatomie

Più che intorno al corpo, il ragionamento e la ricerca di Jeanne Vicerial sono – letteralmente – costruiti a partire dall’anatomia umana: borsista a Villa Medici, è stata invitata da A.I. Artisanal Intelligence – piattaforma di ricerca sulla moda creata da Clara Tosi Pamphili e Alessio de’Navasques – a raccontare in una lecture il suo progetto nell’ambito del Public program proposto in occasione di Sublimi Anatomie, a Palazzo delle Esposizioni. Clinique Vestimentaire, questo il titolo, unisce con singolare linearità, le premesse teoretiche all’aspetto creativo e all’applicazione pratica: questo rigore è proprio di Vicerial, che ha studiato costume, fashion design e ha discusso un Dottorato di Ricerca su questo tema, legando – con una non scontata consequenzialità – la competenza sulle tecniche alla riflessione critica sullo “stato dell’arte” e traslando la sua ipotesi concettuale in una proiezione di rivoluzionaria fattibilità.

DAL PRÊT À PORTER AL PRÊT À MESURE

Gli snodi fondamentali sono due: il passaggio dal su misura al prêt à porter e la questione delle modificazioni del corpo imposte dalla moda – dal corsetto stringi vita, al fitness estremo, alla chirurgia plastica. Una doppia lettura, quindi, da un lato la standardizzazione, l’allineamento delle taglie, dall’altro la trasformazione e l’ibridazione tra organico e inorganico. L’obiettivo di Clinique Vestimentaire è ambizioso: “immaginare la creazione di un involucro per il corpo programmabile su misura”, da un unico filo, riformulare la concezione della sartorialità, partendo dagli studi anatomici, dalla costruzione muscolare, dal ritmo del respiro e riuscire a rendere la produzione di capi unici sostenibile, anche nei termini dei costi al pubblico.

IL TRICOTISSAGE

L’ispirazione per Jeanne Vicerial arriva dall’osservazione delle fibre dei muscoli, dei loro intrecci, dalla loro architettura funzionale al movimento e alla vita: partendo da questa osservazione e analisi scientifica ha brevettato un tessuto, una tecnica – il tricotissage – e un apposito telaio, che imita il gesto della sua mano e riproduce sovrapposizioni e tessitura della muscolatura, enfatizzandone le linee di forza, le tensioni, la specularità, l’armonia astratta. Insignita del premio Creazione Sostenibile 201, prosegue ora la sua ricerca a Villa Medici, come pensionnaire, spostando l’osservazione dall’anatomia umana a quella della rappresentazione del corpo nella statuaria classica: nella gipsoteca della Villa, studia rapporti e proporzioni per una sculpture vestimentaire.

– Maria Cristina Bastante

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