L’Unione Sovietica vista dagli artisti in una mostra al Centro Pecci di Prato
A trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, il Centro Pecci racconta le utopie e la disgregazione dell’URSS, attraverso i lavori di oltre 50 artisti provenienti dalle repubbliche ex sovietiche. In esclusiva su Artribune, un video del making-of dell’opera di Bulatov.
![L’Unione Sovietica vista dagli artisti in una mostra al Centro Pecci di Prato](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/2-1-1024x731.jpg)
The Missing Planet è un racconto a posteriori dell’ex Unione Sovietica, dei cambiamenti fondamentali che hanno segnato la sua storia nei decenni e dell’impatto che tali vicende hanno avuto sulla percezione degli artisti. Il percorso, approfondito e articolato, a cura di Marco Scotini, prende spunto dal vasto nucleo di opere acquisite nella collezione del museo. Si propone inoltre come un ultimo capitolo di un’ideale trilogia post-sovietica al Centro Pecci, dopo le mostre del 1990 e del 2007 dedicate tempestivamente alla scena artistica non ufficiale sovietica. Un appuntamento che, non a caso, ricade nell’anniversario nel trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino e della successiva dissoluzione dell’URSS, presentando un “approccio archeologico” alla storia. Le oltre 80 opere – di artisti provenienti da Russia, province baltiche, caucasiche e centro-asiatiche – compongono una narrazione, divisa in sezioni, sulle più audaci utopie socialiste dagli anni ‘70, come l’aspirazione a trascendere i limiti gravitazionali (spaziali, temporali e sociali) e la riproposizione delle idee del movimento “cosmista”. Ma anche il loro infrangersi, con gli ultimi tentativi di resistenza come la Perestroika, il complesso di riforme concepite nel 1985 per riorganizzare l’economia e la struttura politica e sociale del Paese, che di lì a poco si sarebbe frammentato. Erik Bulatov, tra gli artisti russi viventi più rilevanti, ha dedicato alla Perestroika un’opera muraria, che richiama una iconografia della propaganda di regime dell’epoca mescolata a simboli rivoluzionari. Qui un video del making of, assieme ad alcune immagini della mostra.
-Giulia Ronchi
The Missing Planet
Visioni e revisioni dei ‘tempi sovietici’ dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte
Dall’8 novembre 2019 al 3 maggio 2020
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Viale della Repubblica 277, Prato
www.centropecci.it
![Vladislav Shapovalov, Political Dreams , 2018 Due frammenti di stampe a pigmenti incorniciati Courtesy l’artista](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/1-1-768x1024.jpg)
![Erik Bulatov Perestroika , 1989 Progetto originale sulla facciata del / original project displayed on the facade of the Centro Pecci Foto / photo © Carlo Gianni](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/2-1-768x548.jpg)
![Alimjan Jorobaev Mirages of the communism# 2 , 1995 Fotografia / photograph Courtesy Laura Bulian Gallery, Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/3-1-768x586.jpg)
![lya Kabakov Concerto per mosca blu e matita gialla 1990 Tecnica mista, installazione, Collezione / collection Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci photo © Ela Bialkowska/OKNO Studio](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/4-1-scaled-768x587.jpg)
![Deimantas Narkevičius, Revisiting Solaris , Lithuania, 2007 Still da film originale Collezione E. Righi](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/6-1-768x432.jpg)
![Anton Vidokle Immortality For All: a film trilogy on Russia n Cosmism , 2014-17 fotogramma dal film Courtesy l’artista /](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/7-1-768x432.jpg)
![Vladislav Shapovalov Soviet Whole Earth , 2017 Stampa digitale a parete in bianco e nero / wall-sized B&W digital print Veduta dell’installazione a / installation view at Museum of Modern Art, New York Courtesy dell’artista / the artist Foto / photo © Ivan Erofeev](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/11/8-1-768x512.jpg)
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