Fishy fishy fishy X è il titolo della mostra di Francesco Pacelli (Perugia, 1988), che riprende la sentenza di uno sketch del film Monty Python in cui grotteschi personaggi riflettono sul senso della vita e si interrogano su dove si sia nascosto un pesce, “The most elusive fish”.
La sensazione dello spettatore è quella di inseguire le coordinate di un ambiente senza mai afferrarle. X è infatti l’incognita che genera un folle ecosistema dalla natura ambigua e mutevole, che sfugge a un’interpretazione chiara e univoca. Fondo marino, corpo umano, lascito archeologico, asteroide o scenario post-apocalittico, il paesaggio che Pacelli ha costruito trasforma e attiva gli spazi gelidi di Rehearsal Project.
È un habitat in bilico tra la riconoscibilità e l’oblio, dove è difficile stabilire sia la forma che il peso dei materiali scultorei. I pannelli alle finestre rimarcano la distanza con il mondo reale, mentre muschi, frammenti in resina e altri elementi installativi invadono angoli e componenti strutturali dello spazio. La scultura principale è appesa tramite l’ausilio di alcuni cavi che spariscono, inghiottiti, nel muro, come se “il mostro di pietra” fosse nato e cresciuto in sala.
‒ Arianna Cavigioli