La prima personale romana di Luca Pozzi (Milano, 1983), che ha fatto della contaminazione tra arte, fisica, cosmologia e computer science la propria cifra stilistica, prende corpo nei saloni dell’ultimo piano di Palazzo Cavallerini, sede di una delle gallerie della capitale più inclini alla sperimentazione e all’interdisciplinarità. In un percorso ibrido tra installazione site specific che gioca con gli affreschi storici dello spazio e antologica degli ultimi anni, sono presentati al pubblico, invitato a lasciarsi coinvolgere nell’interazione, lavori che spaziano dall’esperienza immersiva in un ambiente cosmico alle riflessioni sul magnetismo, sulla velocità, sulla probabilità, dalle invenzioni di scienze-fiction alle opere ispirate agli esperimenti del CERN di Ginevra.
Con piacere ritroviamo alcune riproduzioni fotografiche della serie Supersymmetric Partner, i “salti” nei grandi quadri storici del Veronese che hanno portato Pozzi alla notorietà dal 2007.
‒ Valeria Carnevali