Facce strambe e un bacio a pezzetti. Giuseppe Ragazzini a Parma

The Mori Center, Parma ‒ fino al 19 gennaio 2019. La galleria a due passi dal Duomo è solo un tassello di un progetto ambizioso che sarà completato – promette il gallerista Virginio Mori – entro la prossima primavera con l'apertura di uno spazio di produzione di opere d'arte. Oggi la parte già esistente di The Mori Center ospita un percorso monografico tra i lavori di Giuseppe Ragazzini.

Il collage è un filo rosso che si dipana tra le diverse tecniche: dal video in loop che anima un bacio composto dai frammenti di tanti capolavori rinascimentali ai collage tradizionali e a quelli digitali, fino alle installazioni tridimensionali e alle ceramiche. Giuseppe Ragazzini (Londra, 1978) lavora spesso sui frammenti e sulla loro composizione allo scopo di creare nuove figure – alquanto grottesche, come indica anche il titolo del progetto –, che nel caso della mostra di Parma popolano con la loro imponenza o con la loro fisicità gli spazi della galleria, trasportando idealmente il visitatore all’interno di autobus affollati di inquietanti personaggi, o di fronte a una grande maschera di picassiana memoria (come spesso hanno sottolineato i critici che si sono occupati dell’artista), o addirittura seduti su una panchina a fianco di un uomo solitario dall’aria triste.
Schizzi e disegni accompagnano infine le opere più grandi, documentando il processo creativo di Giuseppe Ragazzini.

Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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