Tra natura e artificio. Gino Marotta a Roma

Erica Ravenna Arte Contemporanea, Roma ‒ fino al 15 febbraio 2019. La galleria romana dedica un omaggio espositivo a Gino Marotta, scomparso nel 2012.

Se sia da imputarsi al pallido riverbero dei giorni di gloria ovvero all’ostinata nostalgia di un genius loci che non vuole demordere, non sappiamo: fatto sta che a Via Margutta ancora oggi si parla d’arte. La mostra di cui scriviamo è un omaggio a Gino Marotta (Campobasso, 1935 ‒ Roma, 2012), che fu tenuto – artisticamente ‒ a battesimo da Emilio Villa a Milano nel 1957, già da allora mostrando una creatività euristica incline alla sperimentazione tecnica contaminata da un’attenzione fabbrile alla ricerca materica. Il cui peculiare segno stilistico è la sagoma in metacrilato o perspex ‒ ne vediamo alcune esposte ‒, un materiale plastico diafano con cui l’artista ha immaginato e realizzato un’iconosfera mimetica e liminale, morfologicamente ispirata – vorremmo dire sottratta – in prevalenza al mondo della natura: una sorta di limbo immaginale dove il ritmo pulsante della vita patisce la forza “mineralizzante” del pensiero demiurgico.

Luigi Capano

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Luigi Capano

Luigi Capano

Di professione ingegnere elettronico, si dedica da diversi anni all’organizzazione di eventi culturali sia presso Gallerie private che in spazi istituzionali. Suoi articoli d’arte sono apparsi su periodici informatici e cartacei: Rivista dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Expreso…

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