Il MAM – Museo Aperto Metropolitana e le Stazioni dell’arte di Napoli

È stato presentato il progetto MAM- Museo Aperto Metropolitana. A descriverne gli obiettivi sono Ennio Cascetta, presidente di Metropolitana di Napoli, e Giovanna Barni, presidente di CoopCulture, soci operativi della Fondazione che si costituirà per il MAM

Napoli avrà un nuovo museo: si tratta del Museo Aperto Metropolitana Napoli, costituito dalle internazionalmente celeberrime Stazioni dell’arte che attraggono da decenni turisti provenienti da tutto il mondo, con un format “copiato” dovunque. Progettate da architetti di fama internazionale come Gae Aulenti, Fuksas, Atelier Mendini, Oscar Tousquets Blanca, Dominique Perrault, Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura, le fermate della metro napoletana offrono un insolito luogo di incontro tra viaggiatore e arte contemporanea, in una mostra permanente (“obbligatoria” l’ha definita Achille Bonito Oliva) accessibile a tutti. Sono stati 176.000 i turisti – indipendentemente dai viaggiatori e dai pendolari quotidiani – che nel 2017, secondo un’indagine dell’Università Vanvitelli, hanno visitato le Stazioni dell’arte. Nel frattempo, il compito della valorizzazione, ovvero della trasformazione di questo patrimonio in un museo aperto a tutti, è stato affidato a CoopCulture, mentre un contributo a fondo perduto di 200 mila euro annui è stato riconosciuto a Metropolitana di Napoli S.p.A. che si occuperà della manutenzione degli interventi artistici presenti nelle singole stazioni (attualmente garantita in forma volontaria dalla società anche grazie ad una convenzione con l’Accademia di Belle Arti locale). Per l’implementazione del progetto invece è stato già stimato un investimento di circa 800.000 euro da realizzare tra il 2019 il 2023 e destinato all’acquisizione di tecnologie innovative e ulteriori opere.

LA VISIONE DEL MUSEO APERTO

Le Stazioni dell’arte della metropolitana di Napoli, con un progetto che risale al 1995 e sotto il coordinamento artistico di Achille Bonito Oliva, ospitano e inglobano nei propri spazi interni ed esterni 200 opere di arte contemporanea di prim’ordine, con interventi tra gli altri di Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Mario Merz. L’obiettivo del MAM – così si chiamerà il nuovo museo – è quello di applicare i classici metodi di gestione usati in una istituzione “tradizionale” a questa realtà composita, ad esempio ideando attività che portino il viaggiatore a vivere un’esperienza museale anche nello spazio urbano. Il Museo giocoforza gratuito offrirà dunque una esperienza museale continuativa ed innovativa. È inoltre in programma l’idea di ampliare il numero delle Stazioni dell’arte, organizzando programmi culturali promossi da associazioni e organizzazioni del territorio.

LE PAROLE DEI PROMOTORI

Con queste premesse e per garantire maggiore agilità nella governance sarà costituita una Fondazione per il MAM. I due soci saranno CoopCulture, cooperativa impegnata nel mondo dei beni e delle attività culturali con tantissimi lavori in giro per l’Italia, a Napoli da anni nel campo dei servizi museali e nella promozione di attività didattiche e di comunicazione, e Metropolitana di Napoli S.p.A. “Quando abbiamo partecipato alla nascita della Fondazione che darà vita al MAM”, dichiara Giovanna Barni, presidente di CoopCulture, “l’abbiamo fatto contando sulle nostre competenze e sulla nostra specificità. Un museo aperto è una diversa modalità di fruizione, una più vasta capacità di comprensione delle opere, un luogo di produzione culturale, un luogo di didattica per i più giovani, di formazione, di innalzamento di competenze professionali per i giovani che guardano alla cultura come a una passione e insieme come un futuro di lavoro. È anche il luogo opportuno per integrare e far interagire tra di loro istituzioni e associazioni culturali del territorio, giovani artisti e creativi, costruendo con loro nuove occasioni di produzione e fruizione del bene cultura, spettacolo, partecipazione”. Per avvicinare ulteriormente il pubblico alla comprensione delle opere di arte contemporanea delle stazioni, CoopCulture si impegna a creare una piattaforma digitale, multimediale e interattiva. Saranno inoltre previste visite guidate e altre iniziative destinate a coinvolgere il pubblico del Museo aperto.

I MECENATI COINVOLTI

Quella di oggi è una proposta aperta”, ad affermarlo è Ennio Cascetta, presidente di Metropolitana di Napoli, “il MAM è una iniziativa che ci auguriamo vada avanti e sarà importante il contributo di tanti soggetti che vorranno intervenire in termini di idee, di proposte, di risorse”. Oltre a Metropolitana di Napoli S.p.A. e CoopCulture, contribuiscono al progetto anche Gesac s.p.A. – Aeroporto internazionale di Napoli, Ansaldo STS S.p.A., Ferrarelle S.p.A., Laminazione sottile, Metropolitana Milanese S.p.A., e MSC Crociere. Per Ennio Cascetta “l’iniziativa è aperta a chiunque abbia voglia di sostenere questo progetto che oggi in primo luogo abbiamo voluto presentare alla città, al mondo della cultura e delle imprese e alle associazioni perché è importante che tutti insieme si lavori nella direzione della valorizzazione, promozione e manutenzione di questa opera che già oggi attraverso l’arte, l’architettura e l’archeologia racconta i 26 secoli di storia di Napoli”.

-Ilaria Bulgarelli

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Ilaria Bulgarelli

Ilaria Bulgarelli

Ilaria Bulgarelli (Roma, 1981) ha studiato presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, conseguendo la laurea triennale in Ingegneria Edile, poi presso “Sapienza Università di Roma”, per terminare i suoi studi con la laurea specialistica in Architettura. Un mix…

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