Un canto silenzioso. Sanna Kannisto a Modena

Metronom, Modena – fino al 4 agosto 2018. Sembrano stampe antiche, di quelle usate a corredo dei trattati botanici, e invece sono fotografie. Gli animali, immobili e apparentemente messi in posa, sembrano imbalsamati, e invece sono rigorosamente vivi e in salute. Le pazienti ricerche di Sanna Kannisto sono protagoniste dell’ultima mostra di Metronom.

È definita “esploratrice visiva”, e come tale Sanna Kannisto (Hämeenlinna, Finlandia, 1974) viaggia in ogni angolo del pianeta con uno “studio da campo portatile” che, oltre alle fotocamere, comprende una white box allestita di volta in volta con fiori, elementi vegetali e artificiali in grado di attrarre gli animali di cui intende catturare l’immagine, e solo quella, perché dopo pochi minuti pennuti & co. vengono lasciati liberi di volare via.
Il progetto A Song System comprende fotografie di piccoli uccelli, farfalle e pipistrelli, oltre a un video sui colibrì: le opere, rarefatte e minimaliste, dal fondo candido o nerissimo, lasciano un senso di sospensione e di incredulità in chi le guarda e si immagina foreste tropicali o ambienti estremi dove sono state scattate grazie a lunghi appostamenti. Il suono a cui si allude nel titolo della mostra è quel “sistema del canto” che accomuna gli uccelli canori, nei quali la “capacità di comunicare vocalmente non è innata ma va appresa, con una complessa rete di esperienze che può essere riassunta nella capacità di ascoltare la propria voce e di interagire e imitare quella degli altri”.

Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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