Il 2018 di AlbumArte a Roma è “Flash”: mostre di soli 15 giorni e tante collaborazioni

Prossimo appuntamento il 15 febbraio 2018 con la doppia personale di Dario Agati e Fabio Giorgi Alberti, in collaborazione con Dancity festival. A raccontare il progetto la presidente Cristina Dinello Cobianchi.

Ha inaugurato a fine gennaio, con una mostra di Cosimo Veneziano dal titolo Rompi la finestra e ruba i frammenti a cura di Benedetta Carpi de Resmini, AlbumArte, lo spazio noprofit ideato a Roma da Cristina Dinello Cobianchi. La mostra, che ha chiuso il 10 febbraio, fa parte di questo nuovo corso della noprofit romana, che ha aperto per il 2018 AlbumArte | Flash!, un ciclo di mostre brevi con una durata di massimo 15 giorni l’una. Sono, spiega la Cobianchi, “mostre itineranti, mostre che vogliono concentrare lo sguardo su un preciso particolare artistico, mostre per eventi speciali o mostre prodotte da altre fondazioni e musei, in Italia o all’estero e che vengono presentate per la prima volta al pubblico romano”.

LA COLLABORAZIONE CON DANCITY

Secondo appuntamento, in partnership con la sezione arte del festival Dancity, è la mostra Quite solo, che vede insieme gli artisti Dario Agati e Fabio Giorgi Alberti. I due, entrambi vincitori ex aequo della manifestazione tenutasi la scorsa estate in Umbria con il tema Control Reversal, presentano interventi pittorici e installativi, in una doppia personale a cura di Marta Silvi e Carla Capodimonti. Il loro lavoro, esposto in occasione della rassegna culturale e di musica elettronica nata nel 2006 a Foligno, dove si svolge, e ormai giunta alla 11. edizione, è stato scelto da una giuria composta da Paola Capata, galleria Monitor, Carla Capodimonti, curatrice, Simone Ciglia, curatore, Teresa Macrì, critica d’arte, Pier Luigi Metelli, collezionista, Santa Nastro, Artribune, Marta Silvi, curatrice, con la supervisione di Cristina Dinello Cobianchi, presidente di AlbumArte.

LA MOSTRA

Il premio è stato conferito “per l’aderenza al concept del bando e la capacità di esprimere con elevata qualità formale il senso di precarietà di una generazione. Fabio Giorgio Alberti per la capacità di costruire con materiali di uso quotidiano un’installazione cinetica in grado di creare uno straniamento rispetto al contesto espositivo settecentesco in cui si colloca e per aver saputo coniugare alla matrice concettuale un fare espressionista”. La doppia personale vuole essere un racconto della poetica dei due artisti, sottolineando anche le differenze tra le due pratiche. Se la pittura di Agati racconta a volte con segno deciso, a volte smaterializzando le forme e smarginando i contorni, gli equilibri precari del presente, le installazioni di Giorgi Alberti mettono in scena dei calembour multidisciplinari che stupiscono e allo stesso tempo straniano lo spettatore. Giocano con il visitatore, con lo spazio, in un processo d’astrazione completa. La mostra dura fino al 1 marzo e fa parte del ciclo di AlbumArte Flash. Segue – ed è già in cantiere – la personale di Zaelia Bishop, Uranio Cemento e Grafite, a cura di Silvano Manganaro. “Questi progetti completano la ricerca di AlbumArte” conclude la Cobianchi, “diventandone apporti molto dinamici della piattaforma inclusiva di dialogo e confronto che, come giovane spazio indipendente, Albumarte è diventato in città.

www.albumarte.org

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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