In M for Mauve, la sua terza personale da Otto Zoo, Jani Ruscica (Savonlinna, 1978) presenta opere fotografiche derivate dalle texture digitali del Mt Rushmore di Second Life, una serie di tavolette di legno intagliate su cui ha inciso un alfabeto coreografico in divenire, e una performance, realizzata la sera dell’inaugurazione, in cui un ballerino di tip tap ha danzato al ritmo di poesie tradotte in alfabeto morse. Un’ulteriore indicazione delle migrazioni linguistiche presenti nel suo lavoro, in cui le parole delle poesie sono trasformate in passi di danza, i pixel digitali in fotografie e le lettere dell’alfabeto in rappresentazioni antropomorfe. L’artista interroga la relazione esistente tra l’interpretazione e la rappresentazione, reinventandone di volta in volta le prassi narrative. Non cerca però di individuare percorsi semantici lineari, perché il gioco è quello di decostruire le attese e i pattern precostituiti con linguaggi e tecniche eterogenei, come il video, la fotografia e la scultura.
‒ Lorenza Pignatti