L’omaggio di Lucca al pittore Mario Nigro. A settembre la mostra alla Fondazione Ragghianti

Nel centenario della nascita e a venticinque anni dalla scomparsa, dal 29 settembre al 7 gennaio 2018 la Fondazione Ragghianti celebra l’artista toscano con una grande mostra. Dopo Lucca, l’esposizione sarà ospitata dalla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno in Svizzera.

Dopo la grande mostra milanese presso la Galleria Dep Art, anche Lucca ricorda Mario Nigro (Pistoia, 1917 – Livorno) con Mario Nigro. Gli spazi del colore, una grande retrospettiva realizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Nigro e curata da Paolo Bolpagni e Francesca Pola, che inaugurerà il prossimo 29 settembre presso la Fondazione Ragghianti. E lo fa, come spiega il curatore Bolpagni, “con una grande mostra antologico-retrospettiva che ripercorrerà crologicamente tutte le fasi della carriera di Nigro, dagli esordi astrattisti nel 1948 fino alle ultime opere del 1992, per ricordare un grande toscano, protagonista dell’arte italiana della seconda metà del Novecento, ma sempre proiettato nel panorama internazionale”.  Vista l’importanza della mostra, e il successivo appuntamento in Svizzera, dal 18 marzo al 2 settembre 2018, la mostra sarà accompagnata da un catalogo comune. “Sarà in edizione italo-inglese, frutto di un ampio lavoro di ricerca e analisi, con saggi storico-critici di Francesca Pola, del sottoscritto e di Mattia Patti”, continua Bolpagni, “con le schede scientifiche di tutte le oltre sessanta opere esposte e con ricchi apparati bio-bibliografici, tra cui la bibliografia completa e l’elenco di tutte le mostre personali e collettive di Nigro”.

IL PERCORSO ARTISTICO DI NIGRO

Mario Nigro - Fondazione Ragghianti 2017 courtesy Archivio Mario Nigro

Mario Nigro – Fondazione Ragghianti 2017 courtesy Archivio Mario Nigro

Fra i protagonisti dell’arte italiana del Secondo Dopoguerra, Mario Nigro (Pistoia, 1917 – Livorno, 1992) fu tra i fondatori, insieme a Voltolino Fontani e altri pittori livornesi, del Gruppo artistico moderno (G.A.M.), movimento orientato verso i grandi maestri della pittura italiana, come Sironi e De Chirico. Nel 1949 Nigro aderì al Movimento Arte Concreta (MAC) di Gillo Dorfles, seguendo la via dell’astrattismo. Lo fece in maniera molto personale, coniugando struttura e colore, rigore formale e fantasia, in una ricerca in cui la forma astratta costruita su principi geometrico-matematici incontra la tensione espressiva di linee e colori ritmati seguendo un andamento musicale.

UNA MOSTRA DI RISCOPERTA

La mostra rientra nel percorso di riscoperta del pittore, che ha preso avvio circa dieci anni fa, quando la critica ha sancito una volta per tutte la rilevanza internazionale della sua produzione. Ricordiamo, ad esempio, la grande antologica Mario Nigro. Werke 1952-1992, tenutasi nel 2013 al Kunstsammlungen Chemnitz, in Germania. Per meglio coglierne gli aspetti fondativi, la mostra ripercorre l’intero percorso creativo dell’artista attraverso i suoi capolavori e i principali momenti di svolta, letti però in dialogo con gli autori internazionali con cui Nigro venne in contatto, come Max Bill, François Morellet, Heinz Mack, Sol LeWitt, Roman Opalka, Fred Sandback e Niele Toroni. Fra le esperienze artistiche frequentate dal pittore toscano, anche la Op Art e il Minimalismo, che si prestano ad accostamenti con l’architettura, al punto che alcune sue opere degli anni Sessanta sono soprannominate “grattacieli”.  Nonostante le gravi menomazioni riportate in un incidente automobilistico nel 1960, proseguì con determinazione la carriera artistica, coronata dalle partecipazioni alla Biennale di Venezia del 1964 e del 1968, dove presentò opere di grandi dimensioni specchio di una riflessione sui concetti di spazio e di tempo, come Le stagioni, ispirate alle composizioni di Antonio Vivaldi. Come spiega ancora Bolpagni, “la mostra è realizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Nigro e, nel suo obiettivo di valorizzare, studiare e approfondire un astrattista italiano del XX secolo, si pone in continuità con le precedenti esposizioni dedicate dalla Fondazione Ragghianti a Luigi Veronesi (nel 2011-2012) e a Mario Ballocco (nel 2016)”.

– Niccolò Lucarelli

Mario Nigro. Gli spazi del colore
dal 29 settembre 2017 al 7 gennaio 2018
Fondazione Ragghianti
Via San Micheletto 3, Lucca 

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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