Polvere e icone. Stefano Arienti a Modena

Galleria Civica, Modena – fino al 16 luglio 2017. La mostra ripercorre venticinque anni di lavoro di Stefano Arienti. Soffermandosi sulle procedure creative e la pratica del disegno.

Stefano Arienti (Asolo, 1961), artista di formazione scientifica, fin dagli esordi si concentra sulla manipolazione d’elementi del reale cui modifica la natura originaria assegnando loro nuovi significati. La mostra Antipolvere avvicina il visitatore all’attitudine dell’artista a selezionare, da un mondo inondato d’immagini, materiale visivo da ricodificare e liberare dalle incrostazioni del tempo.
Apre nel chiostro di Palazzo Santa Margherita un grande telo realizzato per l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, ma appena dentro la sala grande s’intuisce subito quanto la sua arte si presti a qualunque sconfinamento materico e di campi culturali, riuscendo a interpretare le richieste d’importanti committenti come Ermenegildo Zegna o Kartell. Per quest’ultima realizza Fra gli alberi, di cui è esposto lo studio: teli antipolvere, come scene teatrali, formano un ambiente che invita alla sosta in un pacificato giardino su sedie e sgabelli.

Proiezioni per Fenix, 2012, progetto di Stefano Arienti e Foofwa d’Imobilité per il Teatro La Fenice

Proiezioni per Fenix, 2012, progetto di Stefano Arienti e Foofwa d’Imobilité per il Teatro La Fenice

SVECCHIARE LE ORIGINI

Solitamente Arienti, prima di disegnare, fotocopia l’oggetto del suo interesse più volte, sottoponendolo a una serie di passaggi e variazioni sperimentali che si traducono in segni sui teli da ponteggio, sulle carte da imballaggio, sui cuscini di stoffa, oppure in origami acrilici su carta da lucido o ancora in libri e in videoinstallazioni.
Trovano spazio anche due inediti del 2017, il dittico Sant’Andrea e Sant’Erasmo (da Romanino) concepito per il Museo Civico di Asolo e un’opera dedicata a Modena, Paesaggio (veduta del Monte Sinai, da El Greco). Partendo dalla montagna di Mosè che El Greco rappresentò nel 1567 sull’altarolo custodito dalla Galleria Estense, l’artista ridisegna il simbolo collocandolo in una differente posizione storica. Una volta individuate le immagini da riprodurre e stabilito un rapporto diretto con la materia e con i maestri del passato, Arienti svecchia la fonte primaria creando icone autonome, distanti dall’impronta originaria da cui sono nate.
Nella mostra Antipolvere è possibile attraversare le opere, girarci intorno, sfogliarle, sedervi sopra; interagire così con la ricerca di Arienti consente d’approfondire il particolare modo di concepire il disegno e i procedimenti con cui l’artista tratta l’immagine e la trasforma, scrollandole di dosso la polvere dell’abitudine e dell’indifferenza.

Domenico Russo

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Domenico Russo

Domenico Russo

Domenico Russo è laureato in Beni Artistici, Teatrali, Cinematografici e dei Nuovi Media presso l’Università di Parma. Ha collaborato con il Teatro Lenz e con la Fondazione Magnani Rocca. È impegnato come curatore in una ricerca che lo spinge alla…

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