L’arte pubblica è protagonista a Siena

La città toscana ospita una serie di interventi di arte pubblica che interpretano il linguaggio creativo contemporaneo. In un dialogo tra passato e presente.

Siena, 2017. Sotto lo stesso cielo il passato e il presente della città si incontrano e si confrontano paciosi. Nell’ambito di #CantiereComune, un costruttivo calendario di incontri, workshop, attività didattiche e percorsi espositivi finanziati dalla Regione Toscana e dal Comune di Siena e il cui programma è stato curato da Michelina Simona Eremita, nasce una mostra di arte contemporanea “fuori museo”. Vicino alle maestose opere pubbliche connesse all’antico splendore della città, sette interventi di arte urbana, distribuiti per le strade del centro storico, sono la voce della contemporaneità. Promotori di una nuova coscienza artistica e culturale non ancora universalmente riconosciuta, questi sette interventi dimostrano come la Street Art non voglia necessariamente porsi in una posizione di conflitto nei confronti dell’arte tradizionale, ma piuttosto come una sua evoluzione, “come nani sulle spalle dei giganti” per usare un’espressione attribuita al filosofo francese Bernardo de Chartres.
Il progetto Presenti | Assenti, curato da Gaia Pasi, favorisce un dialogo tra i Presenti, ovvero sette artisti under 35, muniti dei loro linguaggi visivi, e gli Assenti, personaggi illustri legati a Siena, rappresentanti della memoria storica della città. Sorprende la risposta collaborativa della pubblica amministrazione, in particolare della Soprintendenza ai Beni Storico Artistici di Siena, e dei privati cittadini, che hanno accolto con grande entusiasmo l’iniziativa mettendo a disposizione gli spazi della città deputati all’affissione urbana di manifesti pubblicitari, saracinesche di attività commerciali e garage di proprietà privata. Da sottolineare anche il lodevole intento didattico del progetto, rappresentato dai codici QR che forniscono informazioni più dettagliate su ogni intervento e sui personaggi coinvolti. Dagli Assenti, ai Presenti, ai Passanti.

(A)-Round 1. Benedetto Cristofani per Cecco Angiolieri. Siena 2016

(A)-Round 1. Benedetto Cristofani per Cecco Angiolieri. Siena 2016

TRIBUTI URBANI

Si parte dalle Logge del Papa n. 2–4, dove l’implacabile (e goliardica) rabbia distruttiva del poeta Cecco Angiolieri (Siena, 1260 circa-1313) e del suo celebre sonetto è nelle mani di una nonnina che, con un bastone nella mano destra e una tanica di benzina nella mano sinistra, dà fuoco alle Logge papali. L’artista Benedetto Cristofani vendica l’offesa alle “zoppe e vecchie”.
Da una delle finestre di Palazzo Bruchi, in Via Pantaneto n. 105, Giulio Bonasera ci guida in cima a un albero, nelle stanze frondose del barone rampante. Il personaggio creato da Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 1923 – Siena, 1985) dopo un litigio con i genitori, scappa sugli alberi del giardino di casa per non scendere mai più. Una riflessione dello scrittore sul rifiuto delle regole preconcette e sulla accettazione della diversità.
Sempre in Via Pantaneto, al n. 92, Opiemme omaggia Federigo Tozzi (Siena, 1883 – Roma, 1920). Nell’intervento, realizzato su una saracinesca, una lumaca attraversa il cielo di Siena, lasciando “con il suo inchiostro luccicante” una scia. È l’animale scelto per uno dei frammenti intermedi della raccolta Bestie di Tozzi.
Il tributo di Claus Pàtera, in Vicolo del Contradino n. 7, è dedicato allo scultore senese Patrizio Fracassi (Siena, 1875 – Siena, 1903). Per la sua anima d’artista bohémien, considerata troppo ribelle, era stato definito “Un Fracassatore di marmi”. L’intervento di Pàtera riproduce una sardonica vignetta pubblicata il 25 marzo del 1900 sulla Gazzetta di Siena in cui si concedeva a tutti gli “inguaribili graffittari e portatori di ghirigori” uno spazio per “esercitare la loro presunta capacità espressiva”.

(A)-Round 1. Jacopo Pischedda per Gianlorenzo Bernini. Siena 2016

(A)-Round 1. Jacopo Pischedda per Gianlorenzo Bernini. Siena 2016

DAI SANTI AI DUBBI

Jacopo Pischedda reinterpreta il San Girolamo di Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680), la celebre scultura conservata nella Cappella della Madonna del Voto nel Duomo di Siena. Il Santo è colto nell’atto mistico di adorare il Crocifisso, con un piede sulla testa di un leone ammansito. Nell’intervento in Via Pantaneto n. 143 vediamo rovesciata la testa del santo con quella del leone a voler rappresentare l’avvento della Natura sull’Uomo.
Dal sapore biblico l’intervento di Silvia Scaringella (purtroppo già rimosso) in cui sciami di mosche e cavallette invadono il Buon Governo, l’affresco allegorico di Ambrogio Lorenzetti, facendoci riflettere sulla situazione politica contemporanea.
L’ultimo tributo, a opera di To_Let (Sonia Piedad Mariangeli ed Elisa Lapicci), è per Antonio Tabucchi (Pisa, 1943 – Lisbona, 2012), docente di portoghese presso l’Università di Siena, secondo il quale i dubbi sono come “macchie su una camicia bianca fresca di bucato”. Il professore elogia i dubbi poiché un pensiero senza dubbi è un pensiero totalitario. L’intervento in Via San Vigilio n. 25 è la rappresentazione sartoriale di una camicia bianca con delle macchie grigie, che sono le ombre di ogni elemento compositivo.

Martina Massimilla

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Martina Massimilla

Martina Massimilla

Martina Massimilla è un’archivista e critica d’arte. Frequenta l’Università degli Studi di Firenze laureandosi in Lettere Moderne (laurea triennale) e poi in Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche (laurea magistrale) con una tesi sullo storico lucchese Guglielmo Lera. Iscritta nell’Elenco dei professionisti…

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