La pittura incontra la fotografia. A Bologna

Alla Fondazione del Monte di Bologna, diciannove artisti riflettono sul legame tra fotografia e pittura. Tessendo un dialogo a più voci attorno alla necessità di superare i confini tra i due linguaggi visivi.

La relazione tra pittura e fotografia è il filo rosso tematico che si dipana in questa piccola, ma preziosa mostra allestita nelle sale della Fondazione del Monte. Curata da Fabiola Naldi e Maura Pozzati, l’esposizione mette insieme un corpus di opere di grande qualità, di cui molte esposte per la prima volta. Tanti gli spunti di riflessione da non perdere. Gli artisti sono diciannove, ma alcune opere spiccano prepotentemente nell’orchestra congegnata dalle due curatrici sotto il titolo di Oltreprima. La fotografia dipinta nell’arte contemporanea.

Ida Tursic & Wilfried Mille, Barboncino bianco, barboncino nero, 2015. Courtesy gli artisti & Galleria Alfonso Artiaco, Napoli. Installation view at Fondazione del Monte, Bologna 2017. Photo Irene Fanizza

Ida Tursic & Wilfried Mille, Barboncino bianco, barboncino nero, 2015. Courtesy gli artisti & Galleria Alfonso Artiaco, Napoli. Installation view at Fondazione del Monte, Bologna 2017. Photo Irene Fanizza

I PROTAGONISTI

Colpisce lo sguardo la pittura pulviscolare di Federico Pietrella, cui fa da contraltare la splendida fotografia di Pier Paolo Pasolini e Maria Callas sullo yacht, modelli del passato congelati nella gioia di un sorriso e nei colori della pittura sovrapposti da Ida Tursic & Wilfried Mille. Ci sono i gesti convulsi e dolorosi di Arnulf Rainer, c’è un piccolo gioiello di Gerhard Richter e un autoritratto di Luigi Ontani, in guisa di musicista della banda. È una mostra che riflette anche sulla storia dell’arte d’Italia e di Bologna, soprattutto nell’omaggio di Marcello Jori a Roberto Daolio, scomparso nel 2013, che nell’opera dell’artista rivive insieme a Paul Klee, in un racconto parallelo e molto commovente. E da Bologna viene, ma solo idealmente, la bandiera arcobaleno proposta da Flavio Favelli, racchiusa in una sontuosa cornice, mentre John Baldessari occhieggia su un’altra parete con le sue immagini completamente destrutturate in più rettangoli.

LA SCELTA DELLE CURATRICI

“Oltreprima sceglie prima di tutto quegli autori che hanno saputo travalicare i confini di due dispositivi così decisivi per il tutto il Novecento, rendendo prioritaria l’intenzione concettuale nella quale “il gesto e lo scatto” possano coabitare l’ambiguità e la promiscuità non solo interna ai due media ma anche alla piattaforma estetica contemporanea”, scrive una delle due curatrici, Fabiola Naldi, dando quasi del tu alla sua mostra. Il secolo scorso torna infatti non solo nel gusto, ma anche nelle icone che gli artisti, storicizzati o giovani, scelgono di raccontare nelle loro opere. La fotografia da smartphone non è protagonista, tranne se serve per condividere il concept della mostra. A tirare le fila del discorso è invece quella tecnica raccontata da Roland Barthes ne La camera chiara, quella che fa a pugni con la pittura per il primato, ma poi la sposa. Quella che mette il riguardante fermo su una sedia e gli dice: stai immobile, sto per scattare.

– Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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