Nel bresciano puoi vedere due enormi tele di Tiepolo a distanza ravvicinata

I due dipinti di più ampio formato mai realizzati dal maestro veneziano escono da un lungo restauro. E per oltre tre mesi sono accessibili da pochi metri di distanza grazie a una struttura apposita all'interno della Basilica di San Lorenzo a Verolanuova

Un grande tesoro torna alla cittadina medievale di Verolanuova, a trenta chilometri da Brescia, giusto in tempo per l’anno da Capitale Italiana della Cultura della città del Leone. Due monumentali tele di Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 – Madrid, 1770), le più grandi mai realizzate dal maestro veneziano e conservate sulle pareti laterali della cappella del Santissimo Sacramento nella Basilica di San Lorenzo, tornano visibili dopo un lungo restauro promosso dalla Fondazione della Comunità Bresciana. Per alcuni mesi, poi, saranno accessibili da una prospettiva inedita, a distanza ravvicinata: dal 25 febbraio al 4 giugno 2023, infatti, ci sarà l’opportunità di salire a nove metri d’altezza su una struttura costruita per l’occasione per osservare da vicino i due capolavori.

LE GRANDI TELE DI GIAMBATTISTA TIEPOLO NELLA BASILICA DI SAN LORENZO

L’iniziativa Tiepolo a Verolanuova. A tu per tu con i due capolavori restaurati rende così alla comunità bresciana e all’Italia le due tele alte 10 dieci metri e larghe 5 – ciascuna con una superficie quasi grande la metà di un campo da tennis -, risalenti al 1740. Le opere monumentali, commissionate dalla potente famiglia Gambara di Brescia (che governò la cittadina di Verolanuova per cinque secoli) insieme ad altre di Andrea Celesti, Pietro Liberi, Francesco Maffei e Pietro Ricchi, immortalano due celebri momenti biblici. La prima ritrae Il sacrificio di Melchisedec, in cui il re e sacerdote di Salem è ripreso mentre alza al cielo l’offerta del pane, circondato da Abramo, i guerrieri e il popolo, con giovani che suonano e, in alto, gli angeli. La seconda tela, La caduta della Manna, celebra invece il miracolo del cibo celeste concesso a Mosè e al suo popolo nel deserto di Sin. Le tormentate vicende conservative delle due opere sono legate ad altrettante figure chiave della tutela del patrimonio artistico italiano, Ettore Modigliani, storico direttore della Pinacoteca di Brera e Soprintendente della Lombardia, e il restauratore Mauro Pellicioli. Dopo il primo restauro nei primi del Novecento, rifatto in seconda battuta, i due dipinti furono messi al riparo dai pericoli della Grande Guerra arrotolati su un grande cilindro in legno e custoditi a Palazzo Venezia, a Roma. Nuovamente restaurati al loro ritorno, furono trasferiti ancora durante il secondo conflitto mondiale, cui seguì un nuovo restauro negli anni Cinquanta che, soprattutto per La caduta della Manna, lasciò a desiderare. Un’epopea, che ora appare finalmente terminata.

LA PROMOZIONE DI VEROLANUOVA GRAZIE A TIEPOLO

Gli interventi, coordinati a livello scientifico e organizzativo da Davide Dotti e conclusisi lo scorso dicembre, sono stati realizzati dagli studi di restauro Monica Abeni-Paola Guerra di Brescia e Antonio Zaccaria di Bergamo sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. Un’operazione lunga e delicata che, nelle parole dei restauratori, è stata “un work in progress lungo 12 mesi, pronto a modificare di continuo metodologie e materiali nel confronto con le micro e macro problematiche che convivevano su 106 metri quadrati di pittura di Tiepolo. La monumentale struttura autoportante allestita in loco ci ha consentito di operare in contemporanea sui due teleri e di esplorare, anche con indagini diagnostiche, un giacimento di dati sulla tecnica tiepolesca. Quello appena concluso non è stato un semplice restauro “estetico” ma un intervento complesso, dovendo in prima battuta far fronte a diffusi sollevamenti e a cadute in atto della materia pittorica”. L’intervento ha permesso di liberare per la prima volta la pittura originale, contaminata dallo stratificarsi nel tempo di vernici, materiali estranei e interventi pittorici, colmando grosse lacune. “È un onore”, ha commentato Davide Dotti, “coordinare a livello scientifico e organizzativo un evento di così alta rilevanza artistica e culturale come il restauro dei due straordinari teleri di Giambattista Tiepolo conservati a Verolanuova, da annoverare tra i più grandi capolavori non solo della pittura italiana, ma europea, del Settecento”.

L’arte e la bellezza sono un valore assoluto che qualsiasi individuo nel mondo sa riconoscere. Il restauro delle pale del Tiepolo”, ha detto Stefano Dotti, sindaco di Verolanuova, dove si terrà un più ampio palinsesto di eventi dal titolo Tiepolo Scomposto, “sarà la vera opportunità per valorizzare Verolanuova, il suo patrimonio storico-architettonico, riscoprendo le nostre radici che trovano un grande riferimento nella famiglia Gambara. I cittadini Verolesi considerano le due grandi opere un bene quasi personale, di cui sono estremamente orgogliosi e quasi gelosi. Con questo spettacolare intervento Verolanuova diverrà un importante centro culturale agganciato all’anno della cultura BresciaBergamo a livello nazionale. Nell’occasione potremo finalmente mostrare a tutti che vivere a Verolanuova e nella pianura bresciana è una grande opportunità. Non solo per i servizi presenti, ma per il tempo libero ed in generale per la qualità della vita, per la quale Verolanuova vanta il primato a livello provinciale”.

Giulia Giaume

www.tiepoloverolanuova.it

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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