Riapre il Palazzo Reale di Venezia. Al Correr la rivincita dell’Ottocento

Il Museo Correr di Venezia raddoppia il percorso aprendo 20 sale del Palazzo Reale. Ora si possono visitare ambienti sontuosi come la sala del Trono, il boudoir dell’imperatrice Sissi, la sala Moresca o la camera del re Vittorio Emanuele II

Una serie di ambienti in cui, tra l’inizio dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento, hanno alloggiato personaggi come Napoleone Bonaparte, l’imperatore Francesco Giuseppe e l’amatissima consorte Sissi (chi non ricorda la trionfante sequenza finale di Sissi, il destino di un’imperatrice recitato da Romy Schneider?). E poi Massimiliano d’Asburgo, Imperatore del Messico, il re Vittorio Emanuele di Savoia e infine Umberto I. Si tratta degli Appartamenti Reali che occupano il versante nord del piano nobile delle Procuratie Antiche e che fanno parte integrante del Museo Correr di Venezia. Da oggi l’apertura al pubblico garantisce un percorso che consente di visitare ambienti elegantissimi, dove si rispecchiano i gusti e gli stili dei sovrani che vi soggiornarono, più o meno a lungo. Si passa infatti dalle preferenze neoclassiche – che videro l’intervento di artisti quali Giambattista Canal e l’allora giovane Francesco Hayez, sotto la regia dell’ornatista Giuseppe Borsato -, alle scelte improntate allo storicismo romantico, e poi l’eclettismo fino all’affermarsi del gusto tardo-ottocentesco e umbertino. Concluso il tempo delle monarchie e degli imperi, quei saloni affacciati sul bacino di San Marco e sui Giardini Reali – altro gioiello di recente restituito alla fruizione dei visitatori – sono diventati uffici e archivi a disposizione della Repubblica italiana e dei suoi funzionari, e inevitabilmente quest’uso parcellizzato ha comportato gravi danni alle decorazioni originali nonché una notevole dispersione dei sontuosi arredi. E Palazzo Reale cadde nell’oblio.

PALAZZO REALE A VENEZIA. SI CONCLUDONO I RESTAURI

I primi interventi per recuperare quest’importante patrimonio architettonico e artistico, nonché preziosa testimonianza sulla storia e sulle vicende politiche di Venezia dopo la caduta della Serenissima Repubblica, sono iniziati nel 2000 e hanno coinvolto i vasti appartamenti di rappresentanza che facevano già parte del Museo Correr: in particolare il porticato da cui si accede al Palazzo Reale e a piazza San Marco, lo scalone d’onore, il vestibolo, la sala da ballo e il soffitto della sala del trono. In seguito l’intervento si è esteso negli appartamenti di Sissi e poi in altre sale abitate dall’imperatore del Messico Massimiliano d’Asburgo; la terza fase di restauro (2013-2014) si è concentrata su altri ambienti e arredi, come il gabinetto studiolo dell’imperatore, il salone delle Udienze e quello di re Umberto, per poi completare il progetto “Sublime Canova”, destinato a dare risalto alla raccolta di opere del celebre scultore conservate al Correr. Con il recupero degli appartamenti di Massimiliano e dei Re d’Italia, la restituzione del Palazzo Reale è ora completa. Si sono ripristinate, sulla base dei disegni originali, le tappezzerie frutto della maestria dei tessitori veneziani, nonché i lavori di ebanisteria: si sono infatti rintracciati molti pezzi d’arredo che ora occupano gli spazi per i quali erano stati ideati. Il progetto scientifico di restauro è stato elaborato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e Comune di Venezia, con il supporto della Soprintendenza, e non sarebbe stato possibile realizzare i lavori senza il sostegno del Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia e di alcuni mecenati di tutto il mondo.

Fondazione Museo Civici di Venezia. Museo Correr / Palazzo Reale, percorso delle Sale Reali: Sala moresca (appartamento dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo). © ph. Massimo Listri

Fondazione Museo Civici di Venezia. Museo Correr / Palazzo Reale, percorso delle Sale Reali: Sala moresca (appartamento dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo).
© ph. Massimo Listri

AL MUSEO CORRER APRONO VENTI NUOVE SALE

L’apertura di queste venti sale, che occupano una superficie di 850 metri quadrati, raddoppia fondamentalmente l’area museale del Correr, facendone un punto di riferimento essenziale per chi visita Venezia che, a distanza di pochi metri, può accedere anche al più antico Palazzo dei Dogi in un viaggio ideale nella storia dei poteri che nei secoli governarono Venezia. “Dal punto di vista della storia dell’arte veneziana, il Palazzo rappresenta un colpo di spugna su quel secolo XIX che per decenni rimase affidato al mito negativo della caduta di Venezia e con essa la fine di ogni magnificenza artistica”, spiega Gabriella Belli, Direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia. “Oggi questo travagliato Ottocento veneziano ritrova il luogo della sua rivincita”. E per Belli si tratta di un fine mandato stellare, considerando anche tutte le altre iniziative messe in atto dalla Fondazione negli ultimi mesi (basti pensare alla straordinaria esposizione di Anselm Kiefer a Palazzo Ducale, afferente sempre al MUVE).

– Marta Santacatterina

https://www.visitmuve.it/

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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