Alle Terme di Diocleziano a Roma riapre il Museo dell’Arte Salvata: sarà la volta buona?

A inaugurare la riapertura del polo romano è il nuovo percorso espositivo che riunisce oltre 100 reperti archeologici recuperati e rimpatriati negli ultimi tre anni, provenienti dall'America e Paesi europei

Nato nel 2022 all’interno dell’Aula Ottagona (meglio conosciuta come Planetario) delle Terme di Diocleziano a Roma con l’obiettivo di custodire opere e reperti tratti in salvo da trafugamenti, traffici illeciti e calamità naturali, il Museo dell’Arte Salvata in Via Romita 8 riapre dopo anni di chiusura per “problemi tecnici” – si legge sul sito del museo – il 26 giugno 2025. 
Per l’occasione, il polo  – visitabile gratuitamente fino al 31 agosto 2025, per poi rientrare nel biglietto del Museo Nazionale Romano– inaugura il nuovo percorso espositivo dal titolo Nuovi recuperi, riunendo oltre 100 reperti archeologici di varie civiltà recuperati e rimpatriati negli ultimi tre anni dagli Stati Uniti e da diversi Paesi europei grazie al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC). 

A valorizzare la riapertura è anche la riqualificazione di Piazza Giovanni Angelli su cui affaccia il museo, dove un tempo c’era un disordinato e caotico parcheggio. 

Museo dell'Arte Salvata Urne cinerarie etrusche Città della Pieve ph F Di Benedetto
Museo dell’Arte Salvata Urne cinerarie etrusche Città della Pieve ph F Di Benedetto

Riapre il Museo dell’Arte Salvata a Roma: il percorso espositivo 

Il nuovo allestimento delle opere d’arte recuperate, esposte in teche e pannelli modulabili, conferma l’obiettivo di rimodulare continuamente lo spazio espositivo della sala per accogliere e mostrare al pubblico reperti sempre diversi. L’azione di recupero dei beni svolta dai Carabinieri TPC ne assicurerà un costante ricambio, consegnandoli definitivamente nei musei dei territori di provenienza. 

Il Museo dell’Arte Salvata: le opere recuperate in mostra

Tra il 2022 e il 2024 numerosi reperti archeologici provenienti da Siria, Iraq ed Egitto sono stati consegnati al Comando Carabinieri TPC da cittadini italiani che ne erano entrati in possesso a vario titolo, diventando protagonisti del nuovo percorso espositivo. Particolarmente importante è il recupero dell’antefissa (elemento decorativo con la funzione di proteggere la parte sommitale di un edificio), raffigurante la Potnia-Theron, divinità domatrice delle fiere. A questa, si sommano anche le oltre 600 opere d’arte databili tra i IX Secolo a. C. e il II Secolo d. C., rimpatriate dagli Stati Uniti tra la fine del 2023 e il 2024. 

Museo dell'Arte Salvata Ceramiche apule ph F Di Benedetto
Museo dell’Arte Salvata Ceramiche apule ph F Di Benedetto

Valorizzare il patrimonio culturale italiano illecitamente sottratto 

La riapertura del Museo dell’Arte Salvata celebra una nuova fase dell’impegno e della dedizione congiunta di tutte le Istituzioni coinvolte al recupero e alla valoriz- zazione del patrimonio culturale italiano illecitamente sottratto”, ha spiegato Francesco Gargaro, Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. “Questa rinnovata esposizione è la prova tangibile che ciò che ci è stato tolto può e deve ritornare ai territori di provenienza, rendendo le opere d’arte nuovamente fruibili a tutti i citta- dini e sottolineando l’eccezionale lavoro svolto da chi si dedica instancabilmente alla loro salvaguardia”.

Valentina Muzi

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più