Banco BPM: storia di una grande collezione bancaria tra Veneto, Lombardia e Toscana 

Conta quasi 20 mila esemplari, tra disegni, stampe, sculture, coralli, arazzi, ceramiche, libri antichi e soprattutto dipinti, la collezione del Banco BPM che oggi forma il patrimonio artistico del gruppo bancario che dedica anche una mostra al tema della maternità

Sin dal XVII Secolo era usuale che le banche investissero nell’arte, creando collezioni private che oggi definiremmo corporate (un’indagine svolta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con altri partner, evidenzia che il 40% delle collezioni corporate in Italia fanno capo ad una Fondazione di origine bancaria). Le collezioni, oltre ad essere uno strumento di investimento, rappresentavano una strategia di valorizzazione per gli istituti bancari stessi. La storia del collezionismo corporate accrebbe negli anni costituendo un affascinante capitolo nella storia del mecenatismo e della cultura. Infatti, fin dai primi periodi della storia bancaria, le istituzioni finanziarie manifestarono un interesse non solo per la gestione del patrimonio economico, ma anche per la promozione e la conservazione dell’arte e della cultura.  

Le origini del collezionismo corporate 


Le origini di questa pratica affondano le radici nell’epoca rinascimentale, quando le famiglie bancarie fiorentine e veneziane, tra le più note i Medici e i Fugger, si facevano mecenati di artisti di fama mondiale, commissionando loro opere d’arte con lo scopo di adornare le proprie dimore e le sedi delle loro banche. Questo fervore artistico si estese in seguito ad altre regioni d’Europa e molte istituzioni bancarie divennero fondamentali mecenati per la rinascita culturale e artistica territoriale. Con il passare dei secoli e il consolidarsi del collezionismo, le collezioni bancarie divennero simbolo di prestigio, ricchezza e posizionamento sociale, quello che oggi chiameremmo un parametro di determinazione dello status quo.  È fondamentale ricordare però un altro aspetto cruciale, il collezionismo d’arte per le istituzioni finanziarie favorì anche il consolidamento del loro legame con la comunità e la cultura locale, attraverso la valorizzazione, la promozione e il sostegno. 
Le collezioni corporate delle banche si sono così trasformate in vere e proprie testimonianze della storia e della cultura di un’epoca – o di epoche – rappresentando un’eredità da preservare e tramandare alle generazioni future. Oggi, questa antica tradizione continua a vivere in molte istituzioni finanziarie di tutto il mondo, con numerose banche che mantengono e arricchiscono le proprie collezioni. 

Piazza Alberto_ San Nicola da Bari, San Giovanni Battista, Sant'Erasmo, San Raffaele arcangelo con Tobiolo e San Chiara,
Piazza Alberto_ San Nicola da Bari, San Giovanni Battista, Sant’Erasmo, San Raffaele arcangelo con Tobiolo e San Chiara,

Il patrimonio artistico di Banco BPM 


Banco BPM, la cui sede centrale si trova a Verona, fonde il suo impegno nell’ambito bancario con una profonda sensibilità verso la promozione e la conservazione del patrimonio artistico e culturale.  
Ciò si concretizza nel possedere una pregevole collezione artistica, frutto di una lunga opera di selezione, che abbraccia un arco temporale significativo, dal 1200 al 1970 circa, e una vasta varietà di espressioni artistiche. La raccolta artistica di Banco BPM si distingue per la sua miscellanea composizione, che comprende opere di rinomati maestri dell’arte classica, così come moderna e contemporanea: Il Guercino, Luca Giordano, Vanvitelli, Previati, Basaldella, Santomaso, Pomodoro, ma anche Sironi, de Chirico e Picasso. La collezione si presenta come un viaggio attraverso i secoli e le correnti artistiche, unendo il valore intrinseco delle opere d’arte con la loro capacità di suscitare emozioni e riflessioni.  
Oggi la collezione conta all’incirca 19.000 opere, tra cui disegni, stampe antiche e moderne, sculture, coralli, arazzi, ceramiche, libri antichi e soprattutto dipinti e si compone di due nuclei fondamentali primari: la collezione di Banca Popolare di Milano e quella appartenente a Banco Popolare, che includeva la Popolare di Novara, Popolare di Verona, Popolare di Lodi, Popolare di Crema, Popolare di Cremona, Credito Bergamasco, Banco S. Geminiano e S. Prospero e la Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno. 
Nel 2017, in seguito alla fusione tra BPM e Banco Popolare, le collezioni appartenenti ai diversi nuclei divennero un unico omogeneo patrimonio. Un’unica raccolta, ma caratterizzata da una tradizione collezionistica molto differenziata: mentre Banco Popolare collezionava prevalentemente arte antica, datata tra 1200 e 1700, gli esemplari di BPM abbracciavano un arco temporale moderno-contemporaneo, dal 1800 alla seconda metà del 1900. 
 

Le opere della collezione in mostra nella filiale di Milano 


L’esposizione intitolata “Tutta l’intensità dell’amore materno“, ideata e curata da Patrimonio Artistico di Banco BPM, si configura come un omaggio al legame profondo tra madre e figlio, coniugando l’estetica artistica alla promozione della ricerca scientifica, grazie alla collaborazione con la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, di cui Banco BPM è partner istituzionale dal 2019. Allestita nel Salone centrale della sede milanese della banca in Piazza Meda, l’esposizione è aperta fino al 21 giugno 2024, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi nel tema delicato e universale della maternità.  
Attraverso una selezione di sedici opere d’arte, tra dipinti e sculture provenienti dalla ricca collezione corporate di Banco BPM, la mostra esplora i molteplici aspetti dell’amore materno, offrendo una panoramica affascinante e suggestiva su questo tema intramontabile.  

Installation view Salone Piazza Meda
Installation view Salone Piazza Meda

La mostra sulla maternità a Milano 


La mostra si compone di lavori appartenenti a epoche e stili differenti, che narrano con profondità la straordinaria potenza del legame affettivo materno, in diverse sfaccettature. La selezione si distingue per il carattere prettamente territoriale, coerente con le radici bancarie: da Roberto Borsa, a Ettore Beraldini, Vanni Rossi, Armando Spadini, Giuseppe Mantessi, Donato Frisia e Pellegrino Lamberti.  
Due sculture e quattordici dipinti, tutti raffiguranti una sfumatura differente del tema, alcuni più cupi e tenebrosi, come quello di Milesi dal titolo “Papà Lontano”, ricordano la povertà e le situazioni familiari difficili; Lamberti raffigura la preoccupazione delle madri per la morte prematura, con colori particolarmente smorzati e terrosi; De Benedetti invece celebra l’abbraccio materno attraverso la raffigurazione imponente della figura materna, un abbraccio che conforta e protegge dalla desolazione del mondo, rappresentata da un paesaggio spoglio.    
Il percorso espositivo risulta particolarmente coinvolgente grazie alle scelte curatoriali: un’installazione circolare, a tratti labirintica, che richiede un atteggiamento attivo da parte dello spettatore. A supporto di ciò, una selezione di testi letterari, provenienti dal vasto archivio della banca, è stata esposta accanto ai lavori e accompagna la narrazione. Un esemplare antico per ognuna delle opere esposte e tra i nomi spiccano quelli di D’Annunzio, Dante, ma anche Louisa May Alcott, De Amicis e Leopardi.  
A valorizzare ulteriormente l’ambiente espositivo, che al centro vede l’innalzarsi di un’opera scultorea di Arnaldo Pomodoro (Movimento – 1970-71), le azalee della ricerca, simbolo di speranza, rinfrescano l’ambiente e testimoniano l’impegno di Banco BPM nel promuovere il sostegno alla ricerca scientifica. 

Emma De Gaspari 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Emma De Gaspari

Emma De Gaspari

Emma De Gaspari, classe 2000 e nata a Vicenza, completa gli studi universitari in Lingue e Letterature Straniere con Curriculum Artistico all’Università di Verona nel 2023, con una tesi sull’influenza della figura di Virginia Wolf sulla moda e letteratura contemporanea.…

Scopri di più