10 anni di Galleria del Sale. La prima galleria a cielo aperto di Cagliari 

Nata da un’idea dell’organizzazione Urban Center, la Galleria del Sale è la prima galleria d’arte contemporanea a cielo aperto di Cagliari e punta sulla rigenerazione urbana attraverso l’arte pubblica

In una terra che ha fatto della sperimentazione artistica sullo spazio pubblico una bandiera, continuano e si mantengono longeve le iniziative e i progetti creativi. La Galleria del Sale, la prima galleria d’arte contemporanea a cielo aperto della città di Cagliari, compie quest’anno dieci anni. Nata nel 2014 da un’idea dell’organizzazione Urban Center e curata da un gruppo di artisti locali capitanato da Daniele Gregorini, la Galleria del Sale è un luogo vivo e spazio vivace di contaminazioni, anche internazionali. L’idea di Urban Center, no profit creata nel 2012, ha permesso a una decina di artisti, nell’agosto 2014, di realizzare una quindicina di opere. Oggi la Galleria del Sale continua a essere un luogo di produzione artistica e scambio culturale, con murales e installazioni realizzate da artisti locali e internazionali, oggetto di manifestazioni d’interesse da tutto il mondo. 

Galleria del Sale: arte pubblica e street art 

Le opere d’arte contemporanea si snodano lungo il percorso che collega il parco naturale Molentargius con il lungomare Su Siccu. In passato nel parco c’erano le saline e vi era un canale d’avanguardia, perché si traghettava il sale dal parco fino al Padiglione Nervi – anch’esso oggetto di riqualificazione negli ultimi anni –, dove veniva lavorato, stoccato e poi imbarcato sulle navi “La Galleria del Sale è un omaggio alla destinazione d’uso che questo luogo aveva nel passato”, esordisce Daniele Gregorini. “Abbiamo realizzato la Galleria in una terra che della sperimentazione artistica sullo spazio pubblico ha fatto una bandiera, ma in città non esisteva ancora un progetto compiuto dedicato né all’arte pubblica né alla street art”. 

Il progetto è partito all’inizio “con le nostre sole forze, tra artisti facevamo colletta per le vernici, c’era chi metteva a disposizione un letto, chi preparava i pasti. Abbiamo sempre avuto il sogno di trovare una sponda nelle entità amministrative e quelle private. Ci siamo riusciti”, sottolinea con soddisfazione Daniele Gregorini. Il percorso è poi proseguito e molti degli artisti coinvolti nel progetto della Galleria del Sale sono confluiti nel collettivo hOMe Network, sempre a cura di Urban Center, che annovera un gruppo multidisciplinare di professionisti specializzati in diversi campi, tra cui smart city e sviluppo locale. Il Comune di Cagliari, tramite l’assessorato alla Cultura, e aziende come Ichnusa hanno sponsorizzato negli ultimi anni il lavoro creativo del collettivo artistico, col passare del tempo sempre più ampio, all’interno di un luogo pubblico di periferia. 

I nuovi progetti della Galleria del Sale 

Nel 2024 sono in programma nuove opere. “Continueremo a fare visite guidate e laboratori anche nelle scuole. Quest’anno sono successe due cose: la prima sotto Ponte Vittorio, dove da due anni i gruppi neofascisti imbrattano le opere con scritte e manifesti. Li abbiamo tolti, ma loro li hanno rimessi. Così abbiamo coinvolto persone di varie associazioni ma anche semplici cittadini che hanno messo post attorno a quelli dei fascisti. Sono nate sessioni di poster art. Poi la collaborazione con Ichnusa, che ha generato la prima ricaduta pubblica di un privato. Il murale, realizzato da Mauro Patta, artista del territorio molto apprezzato che fa muralismo tradizionale, ha sviluppato liberamente il tema della riforestazione”. 

Per Gregorini “l’innovazione sociale si fa non solo con progetti intelligenti ma anche grazie al partenariato pubblico-privato”. Nel frattempo, il collettivo si sta occupando di progetti anche fuori dall’Isola. “Ci stiamo dedicando alla gestione di residenze all’interno dell’hotel Corte delle Dolomiti a Borca di Cadore, mentre continua il rapporto con le scuole e le amministrazioni locali, con mostre, progetti ed eventi di arte pubblica”. 

Il percorso professionale dell’artista contemporaneo si snoda anche tra partecipazioni a bandi e progetti europei: “Sì, le occasioni sono aumentate, così come sono sempre di più gli artisti, i linguaggi contemporanei e gli strumenti a disposizione delle varie professionalità”. E conclude: “L’artista è un innovatore intrinseco, ha l’obiettivo di creare dal nulla e di non proporre una direzione, quanto di ispirare le comunità. Più un territorio offre visioni e lavori artistici, più un popolo cresce e si interroga, diventa colto e si fa domande. L’artista è un portatore di valore all’interno della società perché rompe i modelli del passato e ne propone di nuovi. Un buon artista ha il coraggio e la forza di stimolare gli altri. Alle comunità, attraverso i nostri lavori, lasciamo dunque un messaggio: lasciatevi ispirare”. 

Laura Fois 

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