Le grandi mostre di maggio 2023 in arrivo nei musei di tutta Italia

Da Dominique Gonzalez-Foerster al mondo bizantino, passando per quello greco-romano ed etrusco, fino a Emilio Vedova, Lisetta Carmi, Robert Doisneau e Robert Capa, ecco le grandi mostre attese nel mese di maggio.

Anche per maggio 2023 il programma artistico è molto vasto: dall’arte antica all’arte moderna, dalla scultura alla fotografia contemporanea, passando per l’urban art, le proposte dei musei di tutta Italia hanno in serbo un calendario ricchissimo dal quale abbiamo estrapolato una serie di grandi mostre pronte a inaugurare il mese prossimo e assolutamente da non perdere. Eccone una selezione…

Claudia Giraud

DOMINIQUE GONZALEZ-FOERSTER – PINACOTECA AGNELLI TORINO

 Dominique Gonzalez Foerster, PISTARAMA, 2023, courtesy l’artista e Pinacoteca Agnelli

Dominique Gonzalez Foerster, PISTARAMA, 2023, courtesy l’artista e Pinacoteca Agnelli

La Pista 500, il progetto artistico di Pinacoteca Agnelli sull’iconica pista di collaudo delle automobili FIAT sul tetto del Lingotto, a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, accoglie da giovedì 4 maggio 2023 una nuova grande opera site-specific commissionata da Pinacoteca Agnelli: Pistarama, dell’artista francese Dominique Gonzalez-Foerster(Strasburgo, 1965) che torna a Torino dopo quasi 17 anni, quando aveva realizzato nel 2006 Trefle, la prima opera del PAV, Parco d’Arte Vivente della Città di Torino, sorto come sito d’arte nella natura. Pistarama è, invece, un’opera pensata appositamente per la curva parabolica nord della Pista 500 che rappresenta il primo panorama che Gonzalez-Foerster realizza all’aperto e il primo di dimensione monumentale, con una lunghezza totale di oltre 150 metri. L’installazione va ad aggiungersi alla programmazione della Pista 500 che include installazioni di Nina Beier, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Liam Gillick, Marco Giordano, Nan Goldin, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey, Cally Spooner e SUPERFLEX, trasformando il tetto dello storico edificio in un museo a cielo aperto.

https://www.pinacoteca-agnelli.it

L’ISTANTE E L’ETERNITÀ. TRA NOI E GLI ANTICHI – TERME DI DIOCLEZIANO ROMA

Terme di Diocleziano

Terme di Diocleziano

La mostra L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi, attraverso circa 300 pezzi eccezionali tra opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee, esplora in modi inaspettati e spettacolari il rapporto complesso e variegato che noi intratteniamo con gli antichi. Per l’occasione riaprono al pubblico, dopo decenni, alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica nell’ambito delle celebrazioni per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia e che conservano, ancora oggi, parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta. La mostra, visitabile dal 4 maggio al 30 luglio 2023, è promossa dal Ministero della cultura italiano e dal Ministero della cultura e dello sport della Grecia (Eforato per le Antichità delle Cicladi) e testimonia la centralità e l’importanza della collaborazione tra i due Stati.

https://museonazionaleromano.beniculturali.it/evento/tra-noi-e-gli-antichi/

EMILIO VEDOVA – M9 MUSEO DEL ‘900 VENEZIA MESTRE

Making of della mostra, Rivoluzione Vedova, M9 Museum Mestre Venezia

Making of della mostra, Rivoluzione Vedova, M9 Museum Mestre Venezia

Questa esposizione apre un percorso inedito per M9 che, per la prima volta dalla sua inaugurazione, sceglie l’arte contemporanea come strumento per esplorare e interpretare la storia. L’iniziativa avvia un ciclo di mostre biennali, dedicate a protagonisti della storia dell’arte dall’alto impegno civile che, al contempo, hanno rivoluzionato le arti cambiando regole e canoni con contributi originali e innovativi, come Emilio Vedova, la cui opera è interprete e testimone di una costante attualità. Saranno esposti, tra gli altri, alcuni fondamentali lavori del pittore veneziano connotati proprio dal forte legame con i drammatici eventi del suo tempo, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88 e i sette plurimi dell’Absurdes Berliner Tagebuch ’64.

https://www.m9museum.it/mostre/rivoluzione-vedova/

BIZANTINI – PALAZZO MADAMA TORINO

Bracciale a fascia, IX X secolo, oro e vetro, smalto cloisonné (Provenienza Salonicco, scavo a Dodekanisou Street) Salonicco, Museo della Cultura Bizantina

Bracciale a fascia, IX X secolo, oro e vetro, smalto cloisonné (Provenienza Salonicco, scavo a Dodekanisou Street) Salonicco, Museo della Cultura Bizantina

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, presenta, dal 10 maggio al 28 agosto 2023, la mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, a cura di Federico Marazzi con il contributo del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di Palazzo Madama e del Ministero Ellenico della Cultura e dello Sport e la collaborazione nell’organizzazione generale di Villaggio Globale International. L’esposizione arriva a Torino, come seconda sede, dal MANN di Napoli per illustrare il “millennio bizantino” con il corpus espositivo principale integrato da una sezione dedicata al rapporto con l’area piemontese. Oltre 350 opere – sculture, mosaici, affreschi, vasellami, sigilli e monete, straordinari manufatti in ceramica, smalti, oggetti d’argento, preziose gemme e oreficerie, pregevoli elementi architettonici – danno conto delle strutture, dei sistemi organizzativi, dei commerci e dei rituali di una complessa realtà politica, testimoniando nel contempo le eccellenze delle manifatture bizantine, gli incroci di cultura, gli stilemi e i simboli dell’Impero d’Oriente attraverso i secoli. È la creatività artistica del mondo antico che transita verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e con gli innesti del mondo orientale, in particolare della cultura iranica e araba.

https://www.palazzomadamatorino.it/it/

LISETTA CARMI – VILLA BARDINI FIRENZE

 I travestiti, Genova, 1965 1971 © Lisetta Carmi Martini & Ronchetti

I travestiti, Genova, 1965 1971 © Lisetta Carmi Martini & Ronchetti

Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo insieme per promuovere al pubblico la grande fotografia del Novecento. Firmato un accordo triennale che prevede di portare nel centro espositivo di Villa Bardini a Firenze le mostre del progetto delle Gallerie d’Italia La Grande Fotografia Italiana affidato a Roberto Koch, editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia, che celebra la grande fotografia italiana del Novecento attraverso i suoi grandi maestri. Le tre mostre in programma, inaugurate alle Gallerie d’Italia – Torino in Piazza San Carlo, che insieme alle sedi di Milano, Napoli e Vicenza costituiscono il polo museale di Intesa Sanpaolo, avranno poi un nuovo allestimento a Firenze, più precisamente a Villa Bardini, che si posiziona sempre più come centro di promozione della fotografia nel capoluogo toscano. La prima mostra ad arrivare a Firenze, dal 3 maggio all’8 ottobre, è la monografica dedicata a Lisetta Carmi, a cura di Giovanni Battista Martini, curatore dell’Archivio della fotografa.

https://www.villabardini.it/

ROBERT DOISNEAU – MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI MILANO

 Robert Doisneau, Le Baiser de l'Hôtel de ville, 1950 © Robert Doisneau

Robert Doisneau, Le Baiser de l’Hôtel de ville, 1950 © Robert Doisneau

Dal 9 maggio al 15 ottobre 2023, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita l’antologica di Robert Doisneau (1912-1994), uno dei più importanti fotografi del Novecento. L’esposizione racconta oltre cinquant’anni di carriera del fotografo francese, considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada, attraverso un percorso diviso per sezioni che analizza i suoi temi più ricorrenti e riconoscibili, dalla guerra alla liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, la moda, sapendo tradurre i gesti, i desideri e le emozioni dell’umanità del dopoguerra. Doisneau condurrà il visitatore in una emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese, fissando col suo obiettivo l’immagine di una città ormai scomparsa. I soggetti delle sue fotografie sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali, gli amici artisti, scrittori e poeti; non solo il compagno di scorribande Jacques Prévert, ma anche Malraux, Tinguely, Picasso, Léger, Giacometti e altri.

https://chiostrisanteustorgio.it/

DA MONET A WARHOL – PINACOTECA GIANNI BELLINI SARNICO (BG)

Claude Monet, Primavera, 1875, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery

Claude Monet, Primavera, 1875, olio su tela, ©Johannesburg Art Gallery

Dal 19 maggio al 3 settembre 2023, la Pinacoteca Gianni Bellini a Sarnico (BG), sulle sponde del lago d’Iseo, ospita la mostra che presenta i capolavori della Johannesburg Art Gallery, aperta al pubblico nel 1910, che vanta un patrimonio di grande valore artistico. L’esposizione, DA MONET A WARHOL. Capolavori della Johannesburg Art Gallery, curata da Simona Bartolena e da Massimo Rossi, conservatore del museo, ricorda Nelson Mandela, in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa, proponendo 60 opere, tra olii, acquerelli e grafiche, provenienti dalla prestigiosa pinacoteca sudafricana, in grado di ripercorrere ben oltre un secolo di storia dell’arte internazionale, dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, attraverso i suoi maggiori interpreti, da Courbet a Corot, da Monet a Degas, da Rossetti a Millais, da Picasso a Bacon, da Lichtenstein a Warhol a molti altri.

https://www.vidicultural.com/

ROBERT CAPA – CENTRO SAINT-BÉNIN AOSTA

Sicilian peasant telling an American officer which way the Germans had gone, near Troina, Italy, August 1943 © Robert Capa © International Center of PhotographyMagnum Photos

Sicilian peasant telling an American officer which way the Germans had gone, near Troina, Italy, August 1943 © Robert Capa © International Center of PhotographyMagnum Photos

Al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 6 maggio al 24 settembre 2023 saranno esposte oltre 300 opere, selezionate dagli archivi dell’agenzia Magnum Photos, che copriranno in modo esaustivo la produzione di Robert Capa, dagli esordi del 1931 alla morte avvenuta – per lo scoppio di una mina – nel 1954 in Indocina. “La mostra”, anticipa la Dirigente delle Attività espositive Daria Jorioz, “consente di ripercorrere tutte le fasi della straordinaria carriera di Robert Capa, riservando un’attenzione particolare ad alcune delle sue immagini più iconiche, che hanno incarnato la storia della fotografia del Novecento. L’esposizione si propone di evidenziare le molteplici sfaccettature dell’opera di un autore passionale e in definitiva sfuggente, instancabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportage”. Al Centro Saint-Bénin di Aosta il visitatore potrà ammirare le immagini di guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa, ma non solo. Nei reportage del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama “tempi deboli”, contrapposti ai tempi forti che caratterizzano le azioni. I tempi deboli ci riportano all’uomo, Endre Friedmann (vero nome di Robert Capa), alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, al suo percorso personale dall’Ungheria in poi. Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia del fotografo rispetto ai soggetti ritratti, soldati ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto.

https://www.regione.vda.it/cultura/mostre_musei/musei/saint_benin/

SHIMABUKU – MUSEION BOLZANO

Shimabuku, Christmas in the Southern Hemisphere, 1994(Natale nell’emisfero australe Weihnachten in der südlichen Hemisphäre)Courtesy the artist and Air de Paris, Romainville© Shimabuku

Shimabuku, Christmas in the Southern Hemisphere, 1994(Natale nell’emisfero australe Weihnachten in der südlichen Hemisphäre)Courtesy the artist and Air de Paris, Romainville© Shimabuku

Museion, il museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, presenta l’attesissima mostra dedicata al noto artista giapponese Shimabuku (*1969, Kobe, Giappone) intitolata Shimabuku. Me, We, che trae ispirazione da una frase del celebre pugile e attivista Muhammad Ali, spesso considerata la più breve poesia del mondo e descrizione perfetta di una relazione. Si tratta della prima personale di quest’artista in Italia, e della sua più ampia mostra europea allestita fino a oggi che propone un approccio leggero, curioso e umoristico all’esperienza del mondo. I suoi lavori nascono da momenti privati di stupore, come un’idea, un incontro desiderato o una poesia. Attraverso la sua interazione con il mondo circostante, questa intimità diventa pubblica nel momento in cui l’artista mette in scena i suoi pensieri. Essenzialmente, i suoi ricordi fotografici, filmici e scultorei di questi incontri rappresentano delle dichiarazioni pubbliche nello spazio espositivo.

https://www.museion.it/

MONEYLESS, STEN&LEX, TELLAS – PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI LUCCA

Sten Lex CONFINI, GIBELLINA ITALY 2016

Sten Lex CONFINI, GIBELLINA ITALY 2016

L’arte urbana in dialogo con la tradizione culturale, storica e artistica: da maggio a ottobre 2023 Lucca ospita Labirinto, mostra diffusa lungo un percorso che si snoda tra le vie e le piazze del centro e in due sedi espositive, a cura di Gian Guido Grassi. La mostra non è diffusa solo nello spazio, ma articolata nel tempo. La prima fase vedrà le opere di Moneyless, Sten&Lex e Tellas raccolte al Palazzo delle Esposizioni, dal 6 maggio al 25 giugno. L’arte varcherà in seguito la soglia del palazzo per riempire le strade: i mesi di giugno, luglio e agosto saranno contrassegnati da live performance e dal sorgere di installazioni e opere open air in diversi luoghi della città: dai sotterranei delle mura urbane, alle antiche porte, fino alle nicchie di chiese e palazzi storici. Sarà l’occasione per rendere accessibili siti solitamente chiusi, tra cui la Chiesa di Santa Maria dei Servi, restaurata con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, luogo di arte e spirito, che ospiterà una corale degli artisti dal mese di settembre.

http://www.fondazionebmluccaeventi.it/

GIANNI COLOMBO – GIO’ MARCONI MILANO

Topoestesia, 1965 70Vitalità del negativo nell'arte italiana 19601970, Palazzo delle Esposizioni, Roma, novembre 1970 gennaio 1971Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti diritti riservati

Topoestesia, 1965 70Vitalità del negativo nell’arte italiana 19601970, Palazzo delle Esposizioni, Roma, novembre 1970 gennaio 1971Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti diritti riservati

Fondazione Marconi e Gió Marconi presentano Gianni Colombo. A Space Odyssey, un’importante retrospettiva, a cura di Marco Scotini, dedicata all’artista milanese in occasione del trentesimo anniversario dalla sua scomparsa. La mostra intende mettere a fuoco la particolare drammaturgia spaziale che connota il suo lavoro, a partire da un confronto con il colossal fantascientifico di Stanley Kubrick del 1968. Considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica e ambientale internazionale, Gianni Colombo fa del vincolo tra spazio e corpo il catalizzatore di tutti i suoi interessi di ordine plastico. Attraverso l’uso di flash luminosi, di oggetti in movimento, di ambienti immersivi e il ricorso a elementi architettonici isolati, l’artista realizza dispositivi spaziali perturbanti in grado di disorientare le forme percettive acquisite e di decostruire i codici dei comportamentali ordinari. Compito della mostra è focalizzarsi sulle sfide dell’artista alla gravità e sulla sua idea di piano inclinato: aspetto condiviso con molta danza contemporanea coeva, da Yvonne Rainer a Simone Forti. Dalle sue primissime opere in ceramica Costellazioni Intermutabili del 1960 si arriva alle strutture metalliche sospese e in movimento, Spazi Curvi, degli anni ’90, passando per la ricostruzione di alcuni ambienti fondamentali (Bariestesia 1973 e Topoestesia 1977), attraverso cui restituire parte della storia dello Studio Marconi.

https://giomarconi.com/en

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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