Ecco perché l’A11 è l’autostrada dell’arte

L'autostrada che collega Firenze al mare andrebbe percorsa anche solo per intravedere dal finestrino le opere di cui è costellata. Da Claudio Parmiggiani a Michele Fabbricatore, fino ad Andrea Massaini

C’è una traiettoria, tra quelle che collegano Firenze al Mare Tirreno, che attraversa le province di Prato, Pistoia, Pisa e Lucca, offrendo uno spaccato di alcuni dei più bei territori toscani lungo tutta la pianura: è l’autostrada A11. Sono in pochi a sapere, però, che questa autostrada dà ai suoi viaggiatori un ulteriore motivo di essere percorsa: trovarsi a portata di finestrino (anche se per pochi istanti) alcune opere d’arte e installazioni soprattutto a tema vivaistico e floreale.

LA STORIA DELL’AUTOSTRADA A11

L’autostrada A11, nota anche come Firenze-Mare, è cronologicamente la nona autostrada italiana – la sua costruzione risale agli anni Venti-Trenta, in pieno fascismo – nonché l’arteria più trafficata della Toscana. Ampliata negli anni Sessanta fino alle attuali due corsie (nonostante le frequenti richieste di ampliamento alla terza corsia, finora cadute a vuoto), è intrecciata con la storia di queste terre. È per fare spazio a questa strada che fu prima ridotto e poi definitivamente tagliato l’ottocentesco Acquedotto Nottolini. È stata inoltre scritta qui una pagina dell’automobilismo italiano: nel giugno del ’35 il mitico pilota Tazio Nuvolari riuscì a battere nel tratto del rettilineo presso Altopascio due primati mondiali di velocità usando l’Alfa Romeo 16C Bimotore di Enzo Ferrari. Nonostante una brusca sbandata causata da una raffica violenta di vento, Nuvolari riuscì nell’impresa percorrendo in 11 secondi il chilometro con media di 321,420 km/h e in 17 secondi il miglio con media di 323,125 km/h.

Le mani che trattengono le ore, Claudio Parmiggiani, Nursery Park di Pistoia

Le mani che trattengono le ore, Claudio Parmiggiani, Nursery Park di Pistoia

LE OPERE D’ARTE E LE INSTALLAZIONI SULL’A11

È lungo questa autostrada che compaiono poi diverse opere monumentali. Nel territorio pistoiese ci sono le cinque grandi “teste” che fanno parte dell’installazione Il giardino della mente dell’artista Michele Fabbricatore. L’opera, realizzata nel 2018 per l’azienda vivaistica Tesi Group, è composta da grandi totem di quattro metri l’uno decorati e preposti a ospitare ciascuno il proprio albero in cima, ed è stata pensata per sensibilizzare alla tutela ambientale. Sempre in provincia di Pistoia, c’è poi il Nursery park di Vannucci Piante: qui sono ospitate sia l’opera Le mani che trattengono le ore di Claudio Parmiggiani – una colonna tortile di marmo di Carrara alta 15 metri pensata per raccontare (in dialogo uno stuolo di alberi secolari) “la magia della natura, dell’uomo e della vita” – sia la recente installazione site specific Save the Planet di Andrea Massaini. Inaugurato pochi mesi fa, questo nuovo lavoro è composto da 10 cipressi alti 12 metri che indossano ciascuno un salvagente, teso a simboleggiare la forza salvifica delle piante e la loro necessità di essere protette e salvaguardate per mantenere la vita sulla Terra così come la conosciamo. Meno artistiche, ma sicuramente un must per i bambini, sono infine le cinque formiche giganti di Milla Seasons realizzate da Luca Bertozzi e Alessandro Avanzini Art and Kraft per la Sofidel: sono Milla la formica e i suoi amici, personaggi-mascotte della Cartacamomilla Regina poste appena fuori dalla sede dell’azienda. Per vedere queste imponenti figure – che toccano i 5,5 metri di altezza, con tanto di accessori intercambiabili – basterà passare in macchina all’altezza di Capannori. E guardare fuori.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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