Apre a Palermo il nuovo spazio per le arti Don Nino Mind Food. Con una mostra di Andrea Buglisi

L’artista palermitano - la cui pratica spazia dalla pittura alla scultura, dalla Urban Art al design - è il protagonista della prima mostra organizzata dal neonato spazio, un laboratorio in cui sperimentare il dialogo tra le arti visive e l’arte della pasticceria

Non è una galleria, e nemmeno un “semplice” spazio espositivo: si tratta di un laboratorio creativo, aperto all’incontro e al dialogo tra i linguaggi dell’arte contemporanea e della pasticceria, dando vita a esiti imprevedibili e sorprendenti. È questo il DNA che contraddistingue Don Nino Mind Food, spazio culturale recentemente aperto a Palermo dalla volontà di Francesco Galvagno, collezionista e mecenate patron di Elenka e fondatore di Don Nino Total Food, nota pasticceria che si trova in Via Vincenzo Di Marco. E Don Nino Mind Food sorge proprio accanto Don Nino Total Food, dando vita così a una sorta di piccolo distretto dedicato alle arti visive e alle arti dolciarie. A inaugurare la “costola” Mind Food è Mashup, mostra dell’artista Andrea Buglisi che ha inoltre realizzato un intervento site specific che resterà nello spazio in maniera permanente.

Andrea Buglisi, Intervallo # 1, Still da video, 2023

Andrea Buglisi, Intervallo # 1, Still da video, 2023

A PALERMO IL NUOVO SPAZIO DON NINO MIND FOOD

“Non è una galleria, io non sono un gallerista ma un collezionista”, spiega ad Artribune Francesco Galvagno, sottolineando inoltre come lo spazio vedrà protagonisti non solo artisti della propria collezione, ma anche “artisti che non conosco, così da scoprire nuovi nomi interessanti. In questa prima fase organizzeremo progetti con artisti della collezione, come Andrea Buglisi di cui è in corso la sua personale e successivamente con Fulvio Di Piazza”. Pasticceria e arte, dicevamo, ma questi due mondi come trovano il loro punto di incontro all’interno dello spazio? “Il nesso c’è”, continua Galvagno, “il catalogo della mostra di Buglisi è una scatola di cartone che simula una musicassetta, su sui è riportato un QR Code che rimanda appunto al catalogo; questa confezione custodisce al suo interno un cioccolato realizzato dal nostro pasticcere con una particolare miscela di cacao. Si tratta di un prodotto realizzato ad hoc per la mostra, ideato da Buglisi”. E anche le mostre future vedranno la nascita di un’opera dolciaria “site specific”: “sarà così anche per il progetto con Fulvio Di Piazza”. Don Nino Mind Food è uno spazio su strada aperto alla città, complice la teoria di vetrate che caratterizza il suo prospetto. Una forma di apertura, questa, indicativa anche della sua visione e missione, sempre propense a nuove avventure: “è uno spazio che si può gestire e configurare sempre in maniera diversa”, continua Galvagno. “Tra i progetti in programma, ci saranno eventi che vedranno la sperimentazione tra arti visive e cucina: vicino alla nostra azienda c’è un’accademia, MAG – Master Academy Antonino Galvagno, dedicata a mio padre. Qui periodicamente vengono grandi pasticceri, gelatieri, pizzaioli, e la loro permanenza in città potrebbe includere la realizzazione di un evento presso Don Nino Mind Food”.

Mashup, allestimento

Andrea Buglisi, Mashup, Don Dino Mind Food. Veduta della mostra

LA MOSTRA DI ANDREA BUGLISI DA DON NINO MIND FOOD

A inaugurare lo spazio è la personale di Andrea Buglisi Mashup, mostra a cura di Vito Chiaramonte che, attraverso lavori noti e inediti, racconta l’universo poliedrico e multiforme dell’artista, un “mashup” appunto che coinvolge pittura, design, scultura, video, urban art. Al centro della poetica di Buglisi è l’oggetto, inteso in senso dadaista e anche surrealista, per mezzo di desemantizzazioni e ridefinizioni che, attraverso manipolazioni concrete e concettuali dell’oggetto stesso – danno vita a esiti a volte ironici, altre esilaranti. Questo insieme di oggetti – una sorta di Wunderkammer contemporanea in cui l’oggetto ritrovato, spesso cheap, si eleva a oggetto di valore in virtù dell’aura conferitagli dall’artista – è uno dei nuclei di cui si compone la mostra: gli oggetti così elaborati da Buglisi diventano i soggetti delle opere pittoriche, per un gioco di rimandi e citazioni che mettono in moto ricordi e suggestioni del fruitore, tra immaginari pop e memorie vintage, rivisitando la tradizione e spesso alleggerendola dalla sua componente folkloristica. È il caso delle lampade “cassata”, o anche della scatola di latta progettata da Buglisi per il Pa’ncucciato, panettone ideato dallo chef Filippo La Mantia e prodotto dal laboratorio di pasticceria di Don Nino. Riprende l’estetica del packaging del Pa’ncucciato il murale che Buglisi ha realizzato su una parete dello spazio, con le caratteristiche cupole rosse delle architetture normanne e uccelli – elementi frequenti nel vocabolario visivo dell’artista – che ricordano quello del murale che Buglisi ha realizzato nel quartiere Ballarò, dal titolo Fides.

Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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