A Venezia una collezione di giochi in vetro di Murano

Dal carillon alla girandola, da un dinosauro a un razzo di due metri, sono tredici i giochi realizzati in vetro che animano la mostra allestita sull’isola di Murano.

Malleabile, fluido, plastico, quando sottoposto ad altissime temperature. E poi fragile, delicato, affilato, quando invece lo tocchiamo e maneggiamo nella quotidianità. Il vetro, spesso accompagnato da inviti a maneggiare con cura, proprio non si accosterebbe a oggetti che nascono per essere “strapazzati” e vissuti: i giocattoli.
Giocattoli di vetro, dunque, ma non da tenere in vetrina. Sono loro i protagonisti di Murano Glass Toys, la mostra allestita al Museo del Vetro di Murano fino al 3 ottobre: una rassegna che mette in dubbio la comune percezione del vetro presentando tredici enormi giochi realizzati da altrettanti maestri vetrai muranesi.
Dai giochi più tradizionali, come un cavallino o un carillon, fino a quelli più moderni, come un razzo alto due metri e la pista per le macchinine telecomandate, che si snoda per ben 37 metri, l’allestimento è curato dall’architetto Matteo Silverio con la collaborazione, sul fronte interattivo, del visual artist Martin Romeo, e ricostruisce, all’interno della Sala Brandolini, un’autentica stanza dei balocchi. Un luogo fanciullesco in cui i visitatori possono concretamente giocare, poiché la maggior parte delle opere è dotata di sensori elettrici di pressione, di prossimità o di movimento che animano le installazioni in vetro.

VETRO, GIOCO E INTERAZIONE

E così è possibile osservare le girandole che si muovono come mosse dal vento, il carillon che gira, un dinosauro di specchi “parlante”, il razzo che si illumina non appena qualcuno entra al suo interno, i pistoni del motore in vetro collegati a un pedale con cui l’utente può regolare la velocità, una sfera di Hoberman che si apre e si chiude come se stesse “respirando”, e le finestre numerate del tradizionale “campanòn” (il gioco della campana fatto coi gessetti) che si illuminano quando qualcuno ci salta sopra. Particolarmente azzeccata è poi la sedia da gaming, la cui struttura è stata sviluppata utilizzando le più avanzate tecnologie di stampa 3D: da questa postazione si può gestire la corsa delle macchinine elettriche che sfrecciano in pista, seguendo la gara rivolti verso un grande monitor.

Murano Glass Toys 2021. Yalos Murano, Pista

Murano Glass Toys 2021. Yalos Murano, Pista

L’IMPORTANZA DELLA TECNOLOGIA

L’apporto tecnologico è parte fondamentale dello sviluppo delle opere incluse in Murano Glass Toys: ogni pezzo è stato progettato con software di modellazione 3D e successivamente tradotto in realtà sfruttando tecnologie additive. Tra gli strumenti più performanti utilizzati e forniti dal partner tecnico WASP c’è la Delta 3MT, una delle poche stampanti 3D in grado di realizzare oggetti di grandissime dimensioni.

Giovanni Sgobba

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Vanni Sgobba

Vanni Sgobba

Vanni Sgobba, giornalista professionista, nato a Bari ma con il cuore a Berlino. Laureato in Lettere ha poi frequentato il Master in giornalismo. Seguace di Keith Haring, di Jean-Michel Basquiat e del graffitismo, racconta l’attualità e le contraddizioni della società…

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