Viva il vetro, il vetro è vivo. Quinta edizione per Venice Glass Week

Al via l’edizione 2021 del festival che coinvolge la città, la terraferma e le isole nella celebrazione e promozione della plurisecolare arte vetraria veneziana. 250 eventi fra mostre, talks, laboratori, visite guidate, premiazioni e incontri online.

#VivaVetro!, il titolo scelto per la quinta edizione di The Venice Glass Week, non è solo un’allitterazione che sembra riecheggiare la Biennale Arte di qualche anno fa. Come sottolinea Jean Blancheart, gallerista fra i curatori della rassegna e uno dei massimi esperti dell’arte in vetro in Italia, è un hashtag che vuole andare oltre l’auspicio o la celebrazione, per sottolineare la natura viva di questo materiale. Che richiede impegno, sforzo fisico, sudore, calore e fatica per ottenere risultati algidi, delicatissimi, forgiati nel fuoco ma infinitamente fragili. Un hurray a evidenziare la fortuna del Festival, che al suo quinto anniversario si presenta con il programma più ricco di sempre.

Irene Bagnara

The Venice Glass Week
Fino al 12 settembre 2021
www.theveniceglassweek.com

IL PROGRAMMA DELLA GLASS WEEK

L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg. Installation view. LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini. Ph. Enrico Fiorese

L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg. Installation view. LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini. Ph. Enrico Fiorese

Quest’edizione è stata pensata per coinvolgere il pubblico su più livelli. Non solo, dunque, tour guidati o dimostrazioni aperte nelle fornaci di Murano per assistere alle lavorazioni dei maestri vetrai. Ma una serie di laboratori pensati per grandi e piccoli, in cui sarà possibile sperimentare in prima persona le tecniche impiegate per produrre una straordinaria varietà di manufatti, dagli oggetti di arredo e design, fino alle perle e ai monili. Nella consapevolezza che, per essere veramente compreso nella sua versatilità e potenzialità espressiva, il vetro non va solo contemplato, ma toccato, manipolato, fatto.

LE PERLE PATRIMONIO UNESCO

The Venice Glass Week 2020. Ph. Massimo Pistore.

The Venice Glass Week 2020. Ph. Massimo Pistore.

In seguito alla recente iscrizione delle perle in vetro fra i Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità dell’UNESCO, grande attenzione è riservata quest’anno alla storia di quest’arte e alle sue molteplici ricadute in termini di occupazione femminile e di conseguenza sul tessuto socioeconomico locale. A Palazzo Mocenigo aprirà l’esposizione “Perle in fiore”, mentre una mostra diffusa coinvolgerà alcune vetrine di Mestre, in cui verranno esposte collane in vetro realizzate da importanti designers contemporanei. Forte Marghera ospiterà non solo la mostra “Perle 1.0”, che racconta la storia dal Novecento a oggi della professione – esclusivamente femminile – delle perlere e impiraresse, ma anche una serie di laboratori a tema.

LE MOSTRE DELLA GLASS WEEK

L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg. Installation view. LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini. Ph. Enrico Fiorese

L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg. Installation view. LE STANZE DEL VETRO, Fondazione Giorgio Cini. Ph. Enrico Fiorese

Molte sono le esposizioni dedicate alla produzione in vetro non solo di artisti locali, ma di creativi provenienti da tutto il mondo. Nel The Venice Glass Week HUB al primo piano di Palazzo Loredan sarà possibile ammirare una selezione di opere contemporanee di una ventina di artisti internazionali. Il piano sottostante ospita invece HUB Under35, lo spazio espositivo dedicato alla produzione di 17 giovani designers provenienti da tutto il mondo, selezionati dal Comitato scientifico del Festival per l’originalità e la qualità della loro ricerca sul vetro. Proprio in occasione della rassegna, è stata prorogata “L’Arca di Vetro. La Collezione di Animali di Pierre Rosenberg”: la mostra, inaugurata lo scorso 26 aprile a LE STANZE DEL VETRO della Fondazione Cini sull’Isola di San Giorgio, ripercorre la storia dell’arte vetraria muranese attraverso la collezione personale di animali in vetro di uno dei più celebri direttori del Louvre. Per tutti i giorni del Festival, la Fondazione Cini attiverà visite guidate gratuite non solo a LE STANZE DEL VETRO, ma anche all’Archivio del Vetro Veneziano e alla biblioteca, per ammirare documenti storici e progetti originali di diversa provenienza, fattura e destinazione. Il Museo del Vetro di Murano inaugura “Murano Glass Toys”, una mostra interattiva caratterizzata da un allestimento innovativo e multimediale, in cui il pubblico sarà invitato a scoprire, anche in maniera ludica, il mondo dell’arte vetraria. Moltissime sono infine le esposizioni a tema nelle gallerie della città: da Marignana Arte che ospita le opere di Lorenzo Passi, ad Alma Zevi con Marcantonio Brandolini d’Adda, a Beatrice Burati Anderson con la coppia di artiste Cherkanova e Sforni, fino alla Galleria Michela Rizzo che apre la sua Project Room al dialogo fra i lavori in vetro di Marcela Cernadas e Silvano Rubino.

PREMI E TALKS

Roberto Beltrami, Glass making.

Roberto Beltrami, Glass making.

La Venice Glass Week promuove e sostiene il lavoro di artisti e designers anche attraverso l’assegnazione di premi. Al “Premio Glass in Venice” delle edizioni precedenti, si aggiungono quest’anno il “Premio Fondazione di Venezia” per il miglior progetto aderente al Festival, promosso dall’omonima Fondazione, e l’”Autonoma Residency Prize”, rivolto ai giovani creativi che espongono nell’HUB Under35 e che offre al vincitore due mesi di residenza alla Pilchuck Glass School di Seattle. Fra le iniziative online, le “Conversations on Glass by Apice”, un ciclo di dialoghi in lingua inglese trasmessi in streaming sul canale YouTube di The Venice Glass Week per riflettere in maniera multilaterale sul mondo del vetro. Fra gli imperdibili appuntamenti, l’incontro previsto per mercoledì 8 settembre con il maestro Dale Chihuly, per ripercorrere la lunga carriera di uno dei massimi esponenti contemporanei della scultura vitrea.

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Irene Bagnara

Irene Bagnara

Nata a Bassano del Grappa, è laureata in Filosofia a Padova con una tesi sul caso degli indiscernibili in arte fra Kant e Arthur Danto e in magistrale a Torino con una dissertazione di filosofia analitica sulla definizione ontologica ed…

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