Nasce a Torino Museo Casa Don Bosco: la storia del santo educatore in 4mila mq del Valdocco
Il museo racconta la storia di adolescenti sbandati che Don Giovanni Bosco, fatto santo nel 1934, salvò nella Torino ottocentesca e trasformò nella Congregazione religiosa dei Salesiani
Alla presenza di Vittorio Sgarbi, che dai Salesiani ha studiato, si è inaugurato a Torino il nuovo Museo Casa Don Bosco, nel complesso Valdocco in zona Borgo Dora, dove Don Giovanni Bosco(Castelnuovo d’Asti, 1815-Torino, 1888) – il santo educatore, insieme alla madre Margherita, di giovani poveri e abbandonati – portò qui il suo primo Oratorio, vi fondò nel 1859 l’Ordine religioso ispirato a San Francesco di Sales e lì visse fino alla morte: dove un tempo c’erano solo camerette, ora vi sono custodite opere preziose d’arte sacra. “La nostra Congregazione dei “Salesiani di Don Bosco” ha la gioia e la responsabilità di consegnare, per il bene di tutta la famiglia salesiana del mondo, per i pellegrini e i turisti della Città di Torino, il nuovo allestimento museale, completamente rinnovato, dei luoghi delle origini, dell’avventura educativa e spirituale di don Bosco”, ha dichiarato il Rettor Maggiore dei Salesiani Don Ángel Fernández Artime che ha fortemente voluto questo museo in gestazione da un anno e mezzo.
IL MUSEO: GLI SPAZI
“Sono stati ristrutturati gli ambienti collocati sotto il cortile e la Casa Madre, ma è anche stata restaurata integralmente la collezione di oggetti appartenuti sia a don Bosco che alla prima comunità salesiana. È un patrimonio da scoprire e da gustare, apprezzandone il valore culturale, devozionale e d’identità salesiana“. Non è ancora tutto pronto al 100%, “manca ancora la stanza dedicata a tutta la famiglia salesiana nel mondo”, ha continuato il rettore, “che accoglierà nei prossimi mesi le reliquie di 164 santi di tutto il mondo”, ma su 4mila mq a disposizione ne sono già visibili 3600, suddivisi in tre edifici che comprendono Casa Pinardi, la Chiesa di San Francesco di Sales e le Camerette. Il tutto accanto alla maestosa Basilica di Maria Ausiliatrice voluta dallo stesso Don Bosco e che ne custodisce le spoglie.
IL MUSEO: IL PROGETTO ARCHITETTONICO
“L’intervento progettuale”, ha aggiunto l’architetto Sergio Sabbadini, Responsabile progetto architettonico, “ha mirato, mediante un lavoro di restauro conservativo, a raccontare la storia degli edifici attraverso i suoi spazi e nuovi ritrovamenti (antica fontana, cunicoli a ipocausto, antichi locali voltati)”. Il progetto del nuovo museo ha, infatti, seguito una linea filologica, rimettendo in luce gli ambienti originali della seconda metà ‘800, con l’aggiunta dell’esposizione di collezioni mariane, liturgiche, devozionali e artistiche. Da gennaio 2021 il Museo entrerà nel circuito Abbonamento Musei.
–Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati