Coronavirus, sospese le attività delle Capitali Europee della Cultura 2020 Galway e Rijeka

Dopo fiere, biennali e mostre, la pandemia non risparmia nemmeno gli eventi che per tutto l’anno avrebbero dovuto costellare le programmazioni delle Capitali Europee della Cultura

Da quando l’emergenza pandemia ha costretto il mondo intero (o quasi) al lockdown, anche il sistema della cultura sta subendo una battuta d’arresto di abnormi dimensioni, nonostante il tentativo di istituzioni e operatori del settore di portare avanti i propri progetti, per quanto possibile, attraverso l’utilizzo delle tecnologie. Fiere, biennali, mostre e grandi eventi sono stati annullati e rinviati a data da destinarsi – tra cui il Salone del Mobile di Milano, le Olimpiadi a Tokyo, l’Expo Dubai – e non fanno eccezione anche i programmi delle Capitali della Cultura. È quanto accaduto a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020 e a distanza di poco più di un mese dall’inizio della programmazione costretta a chiudere i battenti a causa del Coronavirus. Ad oggi le attività sono ancora bloccate, ma il comitato organizzativo della manifestazione spera di poter recuperare almeno nella seconda parte dell’anno. E non solo: le istituzioni coinvolte al progetto hanno presentato una richiesta al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per prolungare la manifestazione anche nel 2021. Più o meno allo stesso modo è in fase di stallo anche la programmazione di Capitale Europea della Cultura 2020, il cui titolo è condiviso dalla città di Galway (Irlanda) e Fiume (chiamata anche Rijeka, Croazia).

SALTA LA PROGRAMMAZIONE DI GALWAY 2020

“Alla luce delle sfide che stiamo affrontando a seguito di questa emergenza sanitaria pubblica in corso, il consiglio di amministrazione di Galway 2020 ha deciso che è necessario una significativo taglio del programma”, si legge sul sito galway2020. “Le decisioni, che saranno prese nel prossimo futuro, saranno coerenti con la politica del governo e saranno prese nell’interesse della salute del pubblico, del nostro team, dei partner culturali e dei nostri volontari”. Finora sono stati rinviati e annullati numerosi eventi, nell’attesa di comprendere come evolverà l’emergenza sanitaria nelle prossime settimane.

Babi Badalov, Refugees will come

Babi Badalov, Refugees will come

LA RISPOSTA DI FIUME CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2020 ALLA PANDEMIA

Proprio come Galway, anche Fiume ha dovuto sospendere la propria attività di Capitale Europea della Cultura, con l’annullamento di tutti gli eventi in programma fino al 14 aprile. “Le decisioni sugli altri eventi in programma per la seconda metà di aprile e a maggio saranno prese entro metà aprile”, si legge in una nota stampa. “In futuro, prenderemo in considerazione la possibilità di posticipare questi eventi per l’anno successivo e la necessità di annullare alcuni programmi che non sarà possibile posticipare alla luce delle future precauzioni contro il coronavirus”. Nonostante il momentaneo stop, Rijeka 2020 nei giorni scorsi ha prodotto e installato sull’edificio Delta 5 Refugees Will Come, installazione luminosa realizzata dall’artista nato in Azerbaigian e attivo a Parigi Babi Badalov. Traendo spunto dalle vicende biografiche dell’artista, Refugees Will Come tratta il tema della migrazione in una città in cui questa ne ha fortemente determinato la storia.

– Desirée Maida

www.galway2020.ie
www.rijeka2020.eu

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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