Cuba introspettiva. Una mostra a Roma

La Nuova Pesa, Roma – fino all’11 gennaio 2020. La mostra allestita alla Nuova Pesa di Roma è in chiusura, con una serata di poesia, ma la ricerca si allargherà a nuove riflessioni e approfondimenti con una seconda tappa. Nel 2020 “Cuba introspettiva” sarà presentata in Puglia con un percorso più amplio e articolato.

Nel presentare alla Nuova Pesa l’antologica sull’arte contemporanea a Cuba, dal 1980 a oggi, segnata dal problematico processo post-rivoluzione, piuttosto che presentare gli artivisti politici che ci aspetteremmo, Giacomo Zaza ‒ già co-curatore del Padiglione di Cuba alla Biennale di Venezia nel 2013 e nel 2015 ‒ centra la sua analisi sull’aspetto più intimista di alcuni protagonisti del panorama cubano di diversa generazione. La mostra, che sembra sospesa ai margini sfuggenti del detto e non detto e/o di cosa è considerato accettabile in un Paese ancora soggetto a spasmi irregolari di censura, non per questo risulta meno potente e incisiva. Attraverso fotografie, installazioni, video e disegni, gli artisti riescono a incorporare nel vissuto personale la loro forza e capacità di penetrare nel tessuto sociale, comprenderne le trame, rielaborarle e restituirle in un percorso contraddistinto da incertezza, voglia di riscatto e di ri-nascita.

GLI ARTISTI IN MOSTRA ALLA NUOVA PESA

Già all’ingresso della galleria, nel video di Grethell Rasúa ‒ che si apre sulla bocca dell’artista mentre lecca voracemente un cactus con le sue spine –, è palpabile un filo di tensione che rischia di spezzarsi. Così nella sua esposizione di gioielli, usuali solo in apparenza ma che nascondono nella fattura sperma o altri residui corporei come pelle, escrementi, capelli e unghie. Sono opere viscerali e poetiche quelle di Rasúa, dove regna l’ambiguità fra creazione e distruzione e il climax è nella scritta realizzata con il suo stesso sangue.
Più avanti, Glenda León, nota per una pratica spiccatamente personale, lontana dalla critica sociale e dall’impegno politico, con il video Inversion II infrange visivamente il carico semantico, emozionale e logico che le convenzioni sociali ascrivono al denaro. Con semplici azioni – raschia con un rasoio una banconota creandone una di polvere che inserisce in una foglia di coca ‒ l’artista sovverte e mette in luce il paradosso della condizione politica ed economica del suo Paese.
Molto spazio è dedicato alle opere dell’artista consolidato Tonel (Antonio Eligio Fernández), da quelle che con irriverenza e sarcasmo traggono ispirazione dai fumetti contro culturali degli Anni Sessanta, Dispatches from the War Zone, passando per Autorretrato 2 Antonios  dove si incrociano tracce della biografia dell’artista con ritratti e pensieri di Antonio Gramsci; fino a Commerce, che include disegni, fotografia, oggetti tridimensionali, libri d’artista creando un pattern che utilizza documenti e finzione, dati storici e speculazioni per (ri) scrivere la storia e presentarla come una sorta di narrativa personale.

Glenda León, Inversión II, 2011, video still. Photo © Annamaria La Mastra

Glenda León, Inversión II, 2011, video still. Photo © Annamaria La Mastra

I PIÙ GIOVANI

Tra gli artisti più giovani, Javier Castro affronta nel video i sofferti racconti dei relegati sociali come ultima opzione per “entrare nella storia”. Ancora, Levi Orta, con un forte accento cinico, si propone di uscire dal controllo egemonico che plasma la propria ideologia, innescando l’analisi e l’interpretazione dei meccanismi che generano il controllo stesso, mostrando, fra realtà e finzione, il vacuo che abita il potere. Il duo Celia-Yunior esplicita l’unione pubblico-privato indagando e documentando i metodi dell’economia cubana, o valutando le micro-esperienze sociali. Luis Gómez Armenteros nei suoi lavori si focalizza sui rapporti di potere nell’arte  mentre le silhouette su carta di Glexis Novoa restituiscono la sofferenza del popolo nero come universale. Nei due video di Làzaro Saavedra, infine, emerge la violenta limitazione che subisce un individuo sottoposto al contrasto socio-politico come quello cubano nel secolo scorso.

LA LETTURA DI POESIE

Il finissage della mostra a Roma propone una lettura di poesie  selezionate da Carmen Lorenzetti, curatrice della raccolta  Cuba. Un viaggio tra immagini e parole, e dal curatore della mostra Giacomo Zaza. Nello spirito interdisciplinare de La Nuova Pesa, si è scelto di concludere così la rassegna descrivendo l’ampia sfaccettatura delle arti a Cuba, dove poesia e arti visive camminano di pari passo, spesso incontrandosi e incrociandosi nel lavoro di alcune personalità come Omar Perez ‒ figlio di Che Guevara ‒, che è anche performer, o come Yornel Martínez Elías, poeta e artista che ha spesso collaborato con altri artisti tra cui  Glenda  León, con la quale ha realizzato una installazione nell’ambito della Biennale de L’Avana nel 2015.

‒ Lori Adragna

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Lori Adragna

Lori Adragna

Lori Adragna nata a Palermo, vive e lavora a Roma. Storico dell’arte con perfezionamento in simbologia (Arte e simboli nella psicologia junghiana). Critico e curatore indipendente, dal 1996 organizza mostre ed eventi culturali per spazi privati e pubblici tra cui:…

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