Dalla pittura alla fotografia. Una collettiva in Canton Ticino

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate – fino al 2 febbraio 2020. Il complesso e affascinante passaggio dalla pittura alla fotografia, lambendo il campo dell’incisione, è al centro della mostra allestita in Canton Ticino.

Arte e arti. Pittura, incisione e fotografia nell’Ottocento è il titolo della mostra che ha appena inaugurato alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, nei pressi di Mendrisio, in Canton Ticino. Una rassegna, curata da Matteo Bianchi con Mariangela Agliati Ruggia ed Elisabetta Chiodini, che analizza un importante momento di passaggio, quello dalla pittura all’incisione alla fotografia. L’indagine è condotta soprattutto attraverso il mondo lombardo, quello ticinese ma anche francese.

DAGLI ESORDI IN POI

Il momento iniziale è costituito dalla scoperta della fotografia, che nella sua forma moderna discende dalla calotipia e per certi versi dalla dagherrotipia, brevettata a Parigi da Monsieur Daguerre nel 1839. A invenzione registrata iniziano le battaglie, Paul Gauguin afferma che dubita che la fotografia potrà essergli utile, Baudelaire scrive contro di essa pezzi di fuoco, ma non manca di farsi ritrarre da Nadar. Per molti la nuova invenzione è invece straordinaria. Certo è che l’arte, dopo quel momento, avrebbe mutato il suo percorso.
Interessante la sezione dedicata alla Scuola di Barbizon, agli artisti di Arras, alla pittura en plein air, che avrebbe portato all’Impressionismo, che affranca definitivamente la pittura dal principio di mimesis. Qui un ruolo di primo piano è giocato da Corot con i suoi cliché-verre, in cui si combinano incisione, fotografia, disegno.

Luigi Rossi, Genzianella, 1908. Casa museo Luigi Rossi, Capriasca

Luigi Rossi, Genzianella, 1908. Casa museo Luigi Rossi, Capriasca

GLI ARTISTI

In mostra, oltre ai ticinesi Luigi Rossi e Filippo Franzoni, alcuni italiani la cui ricerca è stata fondamentale per lo sviluppo di quella stagione: da Domenico Induno a Federico Faruffini, da Angelo Morbelli a Giuseppe Pellizza da Volpedo a Mosè Bianchi e Giovanni Segantini. Per giungere sino alla figura forse più importante del rapporto fra pittura e fotografia nel Belpaese, l’abruzzese Francesco Paolo Michetti, per il quale è prezioso strumento di indagine sociale. Un’altra sezione della mostra è dedicata alla famiglia Vela, interessante il rapporto dello scultore Vincenzo con il nuovo strumento.
Oltre a dipinti, incisioni, fotografie originali e non, l’esposizione propone anche un’interessante sezione dedicata agli strumenti, i banchi ottici, le macchine stereoscopiche, le pietre litografiche, le lastre utilizzate per realizzare le fotomeccaniche.
Arte e arti racconta l’esordio di un rapporto fondamentale, un rapporto in cui la fotografia, da semplice mezzo, diviene sempre più indipendente per arrivare ai più noti esiti novecenteschi.

Angela Madesani

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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