Marie Antoinette: una, nessuna, centomila. Tutte le opere ispirate a lei in una mostra a Parigi

Dall’Europa all’Estremo Oriente, ognuno si è appropriato nei modi più disparati della figura mitologica della Regina di Francia attraverso arte, moda, fotografia e cinema. Una mostra alla Conciergerie raccoglie le opere più curiose.

Traditrice, martire, eroina adolescente, madre bigotta, donna colta o effimera, icona della moda. Chi era veramente Marie Antoinette? Al trono di Francia dal 1774 al 1791, è stata una sovrana tanto ammirata quanto osteggiata, soprattutto durante gli ultimi anni del suo regno che, come si sa, finì con l’insorgere della Rivoluzione e con la sua condanna a morte per decapitazione. Dopo la sua scomparsa, gli storici hanno cominciato a riscoprirne la figura, producendo una pletora di studi e biografie: il risultato, è una molteplicità di versioni di quella che è stata a tutti gli effetti una celebrità ante litteram al centro della scena mediatica dell’epoca. La mostra Marie-Antoinette, Metamorfosi di un’immagine, allestita negli spazi della Conciergeriedi Parigi (le prigioni dove trascorse l’ultimo periodo della sua vita, oggi centro culturale) vuole restituire la complessità di questa immagine. Realizzata grazie alla collaborazione di Château de Versailles, Bibliothèque nationale de France, Archives Nationales, Musée Carnavalet-Histoire de Paris, Musée de la Révolution française-Domaine de Vizille e Cinémathèque française, costruisce un percorso tematico attraverso più di 200 tra dipinti, sculture, video, ma anche documenti, abiti d’epoca e oggetti che le appartennero. Si parte dai quadri Rococò di Élisabeth Vigée Lebrun, una delle più grandi ritrattiste del tempo: una delle sue opere è messa a confronto con quella di Fernando Botero, realizzata proprio a partire dal modello settecentesco. A distanza di oltre due secoli, la mitologica figura della regina di origini austriache non smette di influenzare la creatività odierna: in mostra anche video estratti da Marie Antoinette, il film del 2006 diretto da Sofia Coppola e i camei superkitsch di Pierre et Gilles. Le contaminazioni arrivano anche dall’Estremo Oriente, come dimostra l’autoscatto della fotografa Kimiko Yoshidaa lei dedicato. Consigliamo di non perdervi il video smaccatamente pop che racconta in pillole la sua storia e fa da introduzione alla mostra (in alto). 

– Giulia Ronchi

Marie-Antoinette, Metamorfosi di un’immagine
Fino al 26 gennaio 2020
Conciergerie
2, boulevard du Palais
75001 Paris
01 53 40 60 80
www.paris-conciergerie.fr   

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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