Biennale 2023 di Teatro e Danza a Venezia. Progetti, protagonisti, giovani talenti

I giovani artisti saranno al centro delle Biennali Teatro e Danza, la prima diretta dal duo Ricci-Forte e la seconda da Wayne Mc Gregor. Ecco le novità in programma

Giugno e luglio sono i mesi delle Biennali Teatro e Danza, in programma a Venezia dal 15 giugno all’1 luglio la prima, dal 13 al 29 luglio la seconda. Metà delle opere che saranno presentate sui palcoscenici del festival teatrale provengono da Biennale College, l’organo di produzione, accompagnamento e promozione dei giovani artisti.  È l’ultimo anno del mandato di direzione di Ricci – Forte (teatro) e Wayne Mc Gregor (danza), un anno in cui i finanziamenti stanziati dalla Biennale sembrano aumentare ed andare sempre più a sostegno dei giovani artisti, soprattutto nel teatro.

LA BIENNALE DI VENEZIA TEATRO 2023

Gli artisti di Biennale College assumono un ruolo centrale, anche in una visione di cura dei processi creativi e sostegno alla progettualità. Per questo Giacomo Garaffoni con Federica Rosellini e Tolja Djokovic insieme a Fabiana Iacozzilli, autori e registe della nuova generazione, dalla mise en lecture dello scorso anno approdano ora alla realizzazione scenica rispettivamente di Veronica e di En Abyme, così come Valerio Leoni, regista, attore e drammaturgo romano, sta sviluppando dallo scorso anno il progetto intitolato Cuspidi, di cui firma testo e messinscena. Per gli spazi all’aperto Morana Novosel, regista e performer croata, lavorerà a un’altra performance site specific, Fluid Horizons, prendendo le mosse dal pessimismo ambientale del Dark Mountain Manifesto. Tra i grandi nomi italiani: Armando Punzo (meritato leone d’oro alla carriera) che con La Compagnia della Fortezza dal 1987 lavora con un gruppo di detenuti-attori nel carcere di Volterra e Romeo Castellucci. Tanti gli stranieri tra cui la compagnia catalana El Conde de Torrefiel e la fiamminga FC Bergman (leone d’argento), i nuovi volti di Boris Nikitin, attore, autore e regista ucraino-franco-ebraico e Bashar Murkus con il Khashabi Ensemble, teatro palestinese indipendente creato all’interno dello Stato di Israele, ma anche il pluripremiato regista e drammaturgo portoghese, oggi direttore del festival di Avignone, Tiago Rodrigues.

LA BIENNALE DI VENEZIA DANZA 2023

La Biennale Danza di Wayne Mc Gregor, di cui l’anno scorso lamentavamo la mancanza di un progetto curatoriale lucido e la scarsissima presenza di artisti italiani, quest’anno è Altered States: una ricerca “in dialogo con le tecno-culture e il pensiero scientifico più avanzato, ma anche in relazione percettiva con lo spettatore”. Un focus importante sarà dedicato al leone d’oro Simone Forti con spettacoli e una mostra retrospettiva che a partire dagli anni ’60 testimonia di tutto il suo percorso, allestita in collaborazione con il Museum of Contemporary Arts di Los Angeles, dove la stessa si è appena conclusa. Emergono le coproduzioni internazionali, da Oona Doherty, già leone d’argento due anni fa, giovane coreografa inglese a Andrea Peña, colombiana residente a Montreal a capo di una compagnia pluridisciplinare. Unica presenza italiana, Luna Cenere, con la sua poetica di corpo- paesaggio in Vanishing Place (vincitrice del bando dedicato ai coreografi italiani). Gli altri grandi nomi sono quelli di Tao Dance theatre (leone d’argento) con la sua danza ipnotica, Sidi Larbi Charkaoui, Pontus Lidberg ballerino coreografo e filmmaker svedese già accolto da compagnie come l’Opera di Parigi e la meno nota Lucy Guerin, coreografa australiana, classe 1960 e Rachid Ouramdane, figura prominente della danza francese, oggi alla testa del Théâtre de Chaillot di Parigi. Non mancano anche quest’anno due coreografie di William Forsythe, riallestite da Riley Watts e Brigel Gjoka, ex danzatori forsythiani, mentre il College di danza accogliera 16 danzatori e due coreografi e presenterà Dance Construction, di Simone Forti sotto la direzione di Sarah Vox Swenson, mentre a Xie Xin, figura chiave della coreografia contemporanea, con la sua danza fluida e impalpabile, sarà affidato un nuovo lavoro con i partecipanti.

Chiara Pirri

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Chiara Pirri

Chiara Pirri

Chiara Pirri (Roma, 1989), residente a Parigi, è studiosa, giornalista e curatrice, attiva nel campo dei linguaggi coreografici contemporanei e delle pratiche performative, in dialogo con le arti visive e multimediali. È capo redattrice Arti Performative per Artribune e dal…

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