Un nuovo festival di danza contemporanea a Tirana

Dal 28 ottobre al 4 novembre Tirana ha ospitato la prima edizione dell’International Contemporary Dance Festival, diretto dal danzatore e coreografo di origini albanesi Angelin Preljocaj. Una rassegna che mira a rendere la città un importante centro di creazione contemporanea

Dici Albania e subito sopravvengono stereotipi duri a morire: l’arretratezza economica e culturale, l’emigrazione di massa e persino le lauree facili per connazionali benestanti poco portati per gli studi. Roba vecchia e superata. In realtà, il Paese sulla sponda orientale dell’Adriatico non è soltanto la nuova meta turistica estiva, bensì uno stato giovane e intraprendente, deciso, da una parte, a fare i conti con il proprio passato contraddistinto da un regime fra i più isolati del secondo dopoguerra (istruttiva, al proposito, la visita a due recenti musei cittadini, BunkArt e House of Leaves), e, dall’altra, a costruirsi un’identità più dinamica e vitale. Passeggiare nel vivace quartiere Blloku, dominato dal fantascientifico “Cubo” oro-bronzo progettato da Stefano Boeri, può dare un’idea.
Obiettivi condivisi da expat albanesi “eccellenti” quale Angelin Preljocaj (Sucy-en-Brie, 1957), ballerino e coreografo che, benché onorato dalla Legion d’onore per il ruolo giocato nella definizione della cosiddetta nouvelle danse francese e direttore dal 1985 di una propria compagnia, il rinomato Ballet Preljocaj, non ha mai dimenticato il Paese dei propri genitori.  Ecco, allora, l’adesione convinta dell’artista al progetto ideato da Tim Newton – direttore della società di produzione francese D18 ‒ e da Ajola Xoxa, direttrice della piattaforma per l’arte contemporanea Harabel, con sede proprio a Tirana.
Un festival internazionale di danza contemporanea con un duplice scopo: permettere agli albanesi di apprezzare ‒ e sviluppare un giustificato orgoglio per – le creazioni di connazionali divenuti famosi all’estero; e offrire altresì l’occasione alla stampa e agli operatori internazionali di osservare il vero volto di un Paese troppo spesso distorto dai pregiudizi.
Una rassegna, battezzata International Contemporary Dance Festival (ICDF), che è stata inserita pure nel programma di Tirana – Capitale europea della Gioventù per il 2022.

International Contemporary Dance Festival, Tirana

International Contemporary Dance Festival, Tirana

L’INTERNATIONAL CONTEMPORARY DANCE FESTIVAL A TIRANA

La rassegna non poteva che debuttare con uno spettacolo del Ballet Preljocaj: Winterreise, ispirato all’omonimo ciclo di ventiquattro Lieder composto da Franz Schubert su testi di Wilhelm Müller nel 1827 e considerato una sorta di ispirata e appassionata sintesi del Romanticismo. Dal palco ricoperto da nera cenere emergono, quasi come da una tomba o, forse, da uno sconosciuto ma brulicante mondo sotterraneo, le sei danzatrici, sollevate da altrettanti danzatori. Un ensemble coeso e di strabiliante talento, impegnato nel susseguirsi, senza soluzione di continuità, dei ventiquattro quadri costruiti da Preljocaj combinando la dovuta ispirazione classica a personalissimi inserti contemporanei, non esenti da una certa affabile ironia. Uno spettacolo arguto e poetico, attraversato dalla sapienza di un coreografo capace di essere fedele alla tradizione pur guardando a essa con creativo approccio critico e di coniare un linguaggio stratificato, insieme raffinatamente intellettuale e felicemente popolare. Ne è stata prova la calorosa accoglienza del pubblico: invitati di vaglia, come Ema Andrea, celebre e affabile attrice albanese, seduta accanto a noi; e il loggione, impaziente e coinvolto, pronto ad applaudire al termine di ogni sipario. Un entusiasmo che conferma la bontà del progetto ICDF, testimoniando come la capitale albanese possa certamente proporsi quale reattivo incubatore di creatività anche per quanto concerne le arti performative, disponendo di un pubblico preparato e aperto al confronto con la scena.

International Contemporary Dance Festival, Tirana

International Contemporary Dance Festival, Tirana

GLI ALTRI SPETTACOLI DEL FESTIVAL ALBANESE

Non c’è, però, soltanto Preljocaj, anzi, l’obiettivo del coreografo, in veste di direttore artistico del festival, è stato proprio quello di “riportare” in Albania quei talenti che arricchiscono i cartelloni dei maggiori teatri europei. Ecco, allora, che il secondo spettacolo in programma all’ICDF è stato The Great Migration, realizzato dal coreografo e danzatore Blenard Azizaj il quale, dopo aver collaborato con, fra gli altri, Sasha Waltz e Akram Khan, risiede e lavora a Berlino. Nella capitale tedesca è attivo pure Gentian Duda, che, nel recente passato, ha lavorato anche in Italia, in particolare per il teatro Massimo di Palermo, e che a Tirana ha portato la sua versione di Pierino e il Lupo.
Vive da tempo a Vienna, invece, Eno Peçi, autore della coreografia e interprete – insieme a Maria Yakovleva – di Opus nr. 25, lo spettacolo che ha chiuso quella che auspichiamo sia stata la prima di molte edizioni di un festival attraversato da vera e costruttiva passione.

Laura Bevione

https://harabel.com.al/

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Laura Bevione

Laura Bevione

Laura Bevione è dottore di ricerca in Storia dello Spettacolo. Insegnante di Lettere e giornalista pubblicista, è da molti anni critico teatrale. Ha progettato e condotto incontri di formazione teatrale rivolti al pubblico. Ha curato il volume “Una storia. Dal…

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