Enzo Cosimi al Teatro Quarticciolo a Roma. 3 giorni di performance sul corpo
Corpi invisibili e politiche del desiderio nel progetto curatoriale di Enzo Cosimi negli spazi del Teatro Biblioteca Quarticciolo
A Roma Est, negli spazi del Teatro Biblioteca Quarticciolo si chiude il 2021 con un progetto speciale a firma di Enzo Cosimi, Il corpo originario. Si tratta di una immersione nel linguaggio creativo e artistico del coreografo romano impegnato qui in un progetto curatoriale. Cosimi ridisegna gli spazi del teatro, attraverso interventi interstiziali, ed esplode e scompone il percorso degli ultimi 10 anni di creazione in una serie di frammenti, installazioni, flussi e stanze. Immaginato con una sua interna drammaturgia, il progetto invita il pubblico ad attraversare liberamente le installazioni e lasciarsi penetrare polifonicamente dagli ambienti. Le politiche del desiderio sono al centro del percorso, investigate attraverso le forme che assumono nella cultura contemporanea: dalle traiettorie dell’estasi mistica e chimica alla freddezza fatale della morte, per poi incanalarsi nell’indagine sulla transessualità e sulla smaterializzazione dei corpi protagonisti dei processi di transizione.
TRE GIORNI DI PERFORMANCE E INCONTRI
Nell’intensa tre giorni di performance, installazioni, masterclass e interventi artistici, saranno in scena prime assolute insieme a renactment di precedenti lavori, ripensati in modalità site specific. Il programma si apre il 28 dicembre con Take me up, Take me higher, installazione performativa di Enzo Cosimi, amplificata dalle immagini del fotografo e artista Lorenzo Castore, un lavoro che riflette sugli aspetti più profondi del desiderio che interrogano il senso dell’esistenza. Il 29 si prosegue con Off Label, installazione di Cosimi con l’artista e attivista Egon Botteghi, in prima assoluta, un’indagine sulla transessualità FtoM dei corpi che reinventano modalità inedite per abitare lo spazio fisico, urbano e sociale. Insieme nella serata la prima assoluta di The Respirator, sempre a firma di Cosimi, che si confronta metaforicamente, attraverso la splendida traccia sonora di Gregory Whitehead, con l’esperienza pandemica. L’azione deflagra in una visione di morte, immersa in un flusso di energia erotica e vitale.
TEATRO, ARTE E INSTALLAZIONI
A chiusura Visione Africana, progetto nato in occasione del focus My_Day_ May_Day, carte blanche a Enzo Cosimi, voluto da Gabriele Lavia. Una folgorazione visiva e ipnotica riporta alla luce i fantasmi dell’Africa, rievocando ed esorcizzando in una pratica rituale gli spettri della schiavitù del colonialismo passato e recente, lasciando emergere la forza ancestrale di un continente violentato, che si sottrae, attraverso l’opacità del suo sguardo e la potenza della visione magica e simbolica, all’istanza progressista e alla violenza del pensiero occidentale. Corpi, canti, sonorità dissidenti, tra questi il lavoro del duo composto dal sound designer Filippo Lilli e dalla performer Valentina Sansone, si affiancano a momenti di riflessione teorica sulla relazione tra danza performance artisti visive e nuovi media. Tra questi l’incontro Linguaggi dell’installazione – a cura di Valentina Valentini, docente di Arti performative e Arti Elettroniche e digitali dove si attraverserà il campo delle interferenze fra teatro, arte e nuovi media.
–Maria Paola Zedda
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